La domanda è sempre la stessa. I Psr (programmi di sviluppo rurale) sono una risorsa fondamentale oppure no? Verrebe da dire di si, anche in chiave di svecchiamento del parco macchine, con tutte le difficoltà del caso. Ma poi ecco che regioni a forte vocazione agricola, come la Puglia in questo caso, sembrano poterne fare a meno.

Psr Puglia

Psr. Il disappunto del Ministro

Sono ben 142 i milioni di euro inutilizzati dalla Puglia e destinati, salvo corse contro il tempo, a tornare in Europa. A dichiararlo con indignazione è proprio il Ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova «Metto a disposizione gli uffici del Ministero di tutti quelli che vogliono recuperare i ritardi sui Psr, ma non andrò con il cappello in mano in Europa a chiedere di allungare i tempi».

Teresa Bellanova

«La battaglia che sto facendo in Europa – ha aggiunto Bellanova – è quella di non far fare tagli al bilancio comunitario e soprattutto di non far fare tagli alla politica agricola comunitaria che per noi è fondamentale. Quando si parla di Europa vorrei che tutti ricordassero che senza l’Europa gli agricoltori italiani non avrebbero 7 miliardi di euro da destinare agli investimenti».

Il commento dei Contoterzisti

A caldo anche il commento di Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai) «In una fase calda di discussione della Politica agricola comune 2021-2027 e con l’insuccesso nel raggiungimento della spesa da parte di una realtà regionale di primo piano come la Puglia  chiediamo al ministero delle Politiche agricole se non sia forse più responsabile ampliare alle imprese di meccanizzazione agricola l’accesso ad alcune misure per l’innovazione dei Programmi di sviluppo rurale. Si raggiungerebbe un duplice obiettivo: da un lato un processo più rapido ed efficiente di modernizzazione del sistema agricolo, dall’altra scongiurare la perdita di risorse in un frangente in cui l’Unione europea pensa di dirottare fondi per politiche alternative a quella agricola».

Blockchain e Agricoltura 4.0

Le buone notizia arrivano dai fondi stanziati nella Legge di Bilancio 2020 per piani di produzione avanzati che tutelino i diritti dei consumatori servendosi anche delle nuove tecnologie offerte da Blockchain e Agricoltura 4.0.

«Sempre più cittadini chiedono sicurezza alimentare, tracciabilità, informazione trasparente sulla provenienza dei prodotti agricoli e sulla loro trasformazione. Una esigenza a cui dobbiamo saper rispondere adeguatamente perché i consumatori devono diventare i nostri migliori alleati nel promuovere e valorizzare sulle nostre tavole e nel mondo la qualità del nostro made in Italy – ha affermato il ministro». «Quando parliamo di ‘Agricoltura 4.0’ – ha aggiunto – parliamo anche di questo: ricerca, innovazione, informazione trasparente, sicurezza alimentare, sostenibilità».

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