Si sa, l’agricoltura e l’agromeccanica sono pratiche che spesso e volentieri travalicano il mero ambito lavorativo per diventare passioni purissime, “coltivate” negli anni, indipendentemente dall’effettiva mansione che poi ci si ritrova a svolgere nella vita. In questo senso, non sono poche le personalità pubbliche, anche politiche, che non hanno mai nascosto le loro simpatie per questi due settori. Tra di loro, senza dubbio, spicca il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Che, in occasione della 36esima edizione della Festa del Radicchio rosso di Treviso IGP, svoltasi presso la frazione di Dosson del comune di Casier (TV), ha guidato per le strade della città un rombante SuperLandini, tra i macchinari agricoli più iconici di sempre. Il video della prova è stato pubblicato sul suo profilo Instagram.

Luca Zaia, l’agricoltura nel cuore

Politico di lungo corso, militante tra le file della Lega sin dalla prima ora, Zaia da sempre ha mostrato grande interesse per le tematiche legate al settore primario. E la sua formazione lo dimostra: dopo il diploma conseguito presso una scuola enologica, si è laureato presso in Scienze della Produzione Animale presso la facoltà di agraria dell’Università degli Studi di Udine. Prima della carica di presidente della Regione Veneto, tra l’altro, era stato anche Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali nel Governo Berlusconi IV.

“Il radicchio! Uno dei simboli per eccellenza della Marca Trevigiana e del #Veneto”, ha commentato Zaia sul suo profilo Facebook, in merito all’evento svoltosi a Dosson. “Il radicchio trevigiano negli ultimi anni è diventato un must nelle ricette dei più noti chef, conquistando importanti quote di mercato anche all’estero. Si tratta di una coltura che può dare grandi soddisfazioni anche ai giovani, un fiore all’occhiello della nostra economia agraria. Grazie a tutti coloro che hanno organizzato la Festa del Radicchio Rosso di #Treviso, ai tantissimi volontari, alla Protezione Civile, all’amministrazione comunale, alle istituzioni locali”.

Un modello che ha fatto epoca

Il SuperLandini SL 50 apparve nel 1934 e nella parte posteriore assomigliava al Landini 40 di cui conservava la trasmissione e inizialmente anche il posto guida. Il motore monocilindrico orizzontale aveva una cilindrata di 12.208 cc e una potenza di 48 cavalli a 620 giri. A differenza dei predecessori che erano raffreddati ad acqua tramite ‘vasca a ebollizione’ il Super si presentava con il radiatore a termosifone con ventilatore, sistema più moderno ed efficiente. Il lungo e sottile serbatoio combustibile partiva dal radiatore per arrivare al posto guida, fungendo anche da carrozzeria. Tutti i successivi testacalda Landini adottarono quella tecnico/estetica fortemente caratterizzante.

La trasmissione con il cambio 3 x 1 era quella del modello 40. Il peso (3.500 kg) e la potenza permisero al SuperLandini di diventare uno dei trattori più prestanti dell’epoca. Gli altri erano per lo più americana, pesanti, ingombranti, tecnicamente complessi e relativamente affidabili. I contoterzisti italiani di allora apprezzarono enormemente il trattore altrettanto potente ma molto più semplice sia come uso che come manutenzione.

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