Yanmar e l’agro-bot del futuro
A tutti è ben nota l’importanza di Yanmar nei settori della meccanizzazione agricola, dell’energia e dei motori. Così come l’impegno del brand del Sol Levante nello studio e la progettazione di nuove tecnologie incentrate su automazione, robotica e agricoltura di precisione. Yanmar R&D Europe è in Italia Forse in pochi sono però a conoscenza della struttura […]
A tutti è ben nota l’importanza di Yanmar nei settori della meccanizzazione agricola, dell’energia e dei motori. Così come l’impegno del brand del Sol Levante nello studio e la progettazione di nuove tecnologie incentrate su automazione, robotica e agricoltura di precisione.
Yanmar R&D Europe è in Italia
Forse in pochi sono però a conoscenza della struttura di ricerca che l’azienda giapponese detiene e coordina in Europa denominata YanmarR&D Europe (YRE).
Un’Azienda incastonata nelle colline sopra Firenze e adibita a ricerche e studi per apportare valore aggiunto al settore agricolo in chiave sostenibile e 4.0.
Tra questi, proprio in ottica di gestione delle risorse e di impatto ambientale, si distingue il progetto ‘Smash’, acronimo di Smart Machine Agricultural Solutions Hightech.
Yanmar: un prototipo di agro-bot, nel segno della modularità
L’obiettivo, a cui concorrono dieci partner tecnologici e per il quale è stato stanziato un budget di due milioni di euro, è lo sviluppo di un ‘ecosistema’ agricolo mobile per monitorare, analizzare e gestire le colture da remoto.
In sostanza, si tratta di un prototipo di ‘agro-bot’ (una sorta di robot in chiave agricola) caratterizzato da una piattaforma modulare che impiega le più recenti tecnologie di raccolta e trasmissione delle informazioni. Lo scopo?
Esaminare colture e suoli, raccogliere dati e fornire indicazioni chiare e fruibili agli agricoltori a supporto delle proprie decisioni.
«I numerosi partner coinvolti – ha spiegato Manuel Pencelli, ingegnere di YRE – sono indispensabili per affinare i componenti meccanici e soprattutto per elaborare l’aspetto ‘comunicazione. Tutti i dispositivi installati devono parlarsi tra loro. L’agro-bot dovrebbe essere utilizzato per monitorare le colture, prelevare campioni di suolo da analizzare e veicolare con precisione i prodotti chimici dove necessario».
La base di partenza è un veicolo cingolato, originariamente messo a punto per la pulizia dei litorali.
Tra i ruoli di Yanmar c’è:
- lo sviluppo di sistemi per la movimentazione del braccio robotico multiuso (compresi i dispositivi di irrorazione di precisione)
- l’integrazione dei sensori per le tecnologie di guida automatica satellitare
- lo sviluppo dei software di controllo della base mobile del sistema, che consentono al mezzo di operare in totale autonomia
Una centrale operativa in miniatura
«Smash non è una singola macchina – ha precisato Pencelli – ma una serie di dispositivi differenti, tra cui un robot, una stazione base, alcuni droni e una serie di sensori di campo che tutti assieme forniscono informazioni vitali per l’agricoltore».
Al progetto collabora anche il dipartimento di Agraria dell’Università di Firenze,
Una partecipazione forte di una significativa esperienza in campo di robotica e sostenibilità grazie al completamento del progetto Rhea finanziato dall’UE. Progetto che mirava a migliorare la qualità delle colture, la salute e la sicurezza per l’uomo e a ridurre i costi di produzione utilizzando una flotta di piccoli robot terrestri e aerei.
«Yanmar condivide la nostra visione di aiutare gli agricoltori a realizzare una produzione sana e di alto valore con un vero sistema tecnologico – ha dichiarato il professor Marco Vieri – Abbiamo una vasta conoscenza delle macchine agricole e delle nuove possibilità tecnologiche, quindi si tratta di contribuire a ridurre l’uso di pesticidi che non sono sicuri per i microrganismi del suolo e delle piante, aumentando nel contempo il livello di nutrienti e batteri utili.
Attualmente esistono due prototipi funzionanti, uno per vigneto e uno per colture orticole.
Il primo è già stato sottoposto a test significativi in un’azienda vitivinicola in provincia di Pisa.