Xylella, Cia accoglie positivamente la proroga su nuovo regolamento UE dedicato
Secondo la sigla serve ancora tempo per far sì che le istituzioni creino un regolamento in linea con l'evoluzione del fenomeno. Il commento: "mancano ancora norme e strumenti"
La Commissione UE ha dato via libera alla proposta di Cia-Agricoltori Italiani sulla proroga dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento Ue sulla Xylella, il patogeno batterico che ha già causato danni al comparto agricolo europeo pari a svariati miliardi di euro negli ultimi anni. La sigla agricola ha colto positivamente la mossa della Commissione poiché, nonostante la Xylella richieda un adeguamento delle norme Ue alle migliori tecniche disponibili per il suo contrasto, purtroppo le aziende hanno ancora bisogno di molto tempo per adeguarsi alle nuove normative e alle nuove tecnologie di contrasto. Stesso discorso, tra l’altro, vale anche per gli organi deputati al controllo delle imprese, anch’essi in costante aggiornamento.
Cia-Agricoltori Italiani, un documento per fare chiarezza sulle normative e sulle difficoltà delle imprese
Cia, insieme alla sua Associazione Florovivaisti Italiani, ha sottolineato dunque la necessità di proroga dell’entrata in vigore del nuovo regolamento contro la Xylella (poi accolta dagli organi istituzionali UE) all’interno del contributo portato alla consultazione della Commissione Ue rispetto alla bozza del nuovo testo. All’interno del documento, Cia ha sottolineato in particolar modo le possibili conseguenze dell’entrata in vigore immediata del Regolamento su particolari distretti produttivi.
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Il riferimento è, soprattutto, all’estensione dei controlli sugli spostamenti introdotti dal nuovo Regolamento anche per lavanda e rosmarino, in aggiunta a specie notoriamente sensibili alla Xylella fastidiosa come oleandro e poligala. Un intervento, in tempi brevi, per Cia avrebbe potuto causare inevitabili rallentamenti nella commercializzazione in alcune zone estremamente vocate, tutto a carico di tante piccole aziende florovivaistiche specializzate.
Per Cia, inoltre, un Regolamento Ue volto alla prevenzione e alla diffusione della Xylella tra i Paesi membri deve, necessariamente, prevedere misure di contrasto non solo nelle aree infette, ma anche nelle zone cuscinetto, senza distinzione tra campi coltivati e verde pubblico, strade e superfici demaniali. Infine, Cia continuerà a seguire i lavori della Commissione europea affinché si arrivi a un nuovo Regolamento Ue sulla Xylella, più graduale e agevole nelle richieste agli agricoltori e davvero in grado di anticipare le emergenze, tutelando la tenuta e lo sviluppo anche del comparto florovivaistico che solo in Italia, secondo Paese Ue per export, fattura oltre 3 miliardi di euro.