{"id":29178,"date":"2022-02-08T12:51:37","date_gmt":"2022-02-08T11:51:37","guid":{"rendered":"https:\/\/www.trattoriweb.com\/?p=29178"},"modified":"2022-02-08T12:51:40","modified_gmt":"2022-02-08T11:51:40","slug":"bristol-i-cingolati-inglesi-degli-anni-30-la-storia-del-produttore","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.trattoriweb.com\/bristol-i-cingolati-inglesi-degli-anni-30-la-storia-del-produttore\/","title":{"rendered":"Bristol, i cingolati inglesi degli anni ’30. La storia"},"content":{"rendered":"\n
In Italia, nei primi anni 60 si cimentarono nel tentativo di entrare nel business agricolo marchi come Guzzi, Motom, MV Agusta e Piaggio. L\u2019 imperativo era diversificare la produzione e il fenomeno si osservava in tutta Europa e anche nel resto del mondo, ma da quel che ci \u00e8 dato sapere il precursore di questi esperimenti fu il costruttore Bristol Tractor Ltd of England<\/strong>. <\/p>\n\n\n\n La societ\u00e0 inizi\u00f2 nel 1930 a progettare piccoli trattori a cingoli destinati all\u2019orticoltura e alle lavorazioni leggere. Un ottimo ingegnere, Walter Hill, riusc\u00ec a concepire un mezzo spinto da un motore motociclistico Douglas Motorcycles e inizialmente si occup\u00f2 anche dell\u2019assemblaggio del trattore.<\/p>\n\n\n\n Il motore era un due cilindri contrapposti orizzontalmente a benzina che erogava 10 cv, da qui il nome \u2018Bristol 10\u2019. Il trattorino, presentato nel 1932, andava bene e costava il giusto ma le vendite non decollarono e la Douglas abbandon\u00f2 l\u2019avventura. Nel 1933 la Bristol ricorse a un motore bicilindrico a V da 1.350 cc prodotto dalla Anzani<\/strong>, ma scaldava troppo e l\u2019anno dopo venne sostituito da un Jowett a due cilindri orizzontali contrapposti da 780 cc, erogante anch\u2019esso 10 cavalli. <\/p>\n\n\n\n Sempre nel 1934, la Bristol aveva difficolt\u00e0 a pagare i motori, cos\u00ec la Jowett acquis\u00ec l\u2019azienda<\/strong> e costru\u00ec il trattore fino al 1947 proponendolo anche con diverse motorizzazioni, un Coventry-Victor e un Austin. Nel 1947 il Bristol fu offerto anche in versione stretta e superstretta (modelli AF35 e AF 28). In quell\u2019anno il Bristol 10 lasci\u00f2 il posto al Bristol 20, pi\u00f9 potente spinto da un propulsore da 22 cavalli, con un carro pi\u00f9 lungo e numerosi miglioramenti tecnici. Nel 1952 arriv\u00f2 il Bristol 22, poi nel 1955 il 25 e infine i Bristol D e PD con motore Diesel Perkins nel 1959. <\/p>\n\n\n\n Due anni dopo l\u2019azienda pass\u00f2 nelle mani della Saunders Ltd che cre\u00f2 anche le versioni movimento terra, il Bristol Europa e il Bristol Taurus. Il Taurus veniva commercializzato anche dalla Marshall con la sigla di 1100. La stessa Marshall acquis\u00ec poi la Bristol che, come tanti altri piccoli costruttori, chiuse i battenti nel 1971. Oggi i minuscoli Bristol sono molto ambiti dai collezionisti che li riparano e li restaurano<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" L\u2019inglese Bristol costru\u00ec interessanti piccoli cingolati per quasi quarant\u2019anni, a partire dal 1932. Erano destinati all\u2019orticoltura, ma ne furono create due versioni anche per il movimento terra<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":29184,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[29],"tags":[4366],"acf":[],"yoast_head":"\n<\/a><\/figure><\/li>
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