Frutto del progetto europeo Scorpion, anche Weta Robot intende cambiare le carte in tavola nel campo della viticoltura. Sviluppato dalla start-up spagnola Teyme in collaborazione con un pool di università e istituti di ricerca UE grazie ai fondi stanziati nel progetto Horizon 2020. Il mezzo è stato pensato per operare nei vigneti in forte pendenza, con uno spazio interfilare minimo di 1,2 m, ma può lavorare senza problemi anche in altre colture permanenti, come oliveti e frutteti. I visitatori del FIRA, l’evento francese dedicato alla robotica agricola, lo hanno potuto vedere per la prima volta all’opera tra i filari delle campagne di Tolosa.

Di fatto, Weta Robot è un isodiametrico con quattro ruote, dalle dimensioni contenute e piuttosto compatto, dotato di un braccio posteriore snodabile, una sorta di enorme ‘pinza’ per i trattamenti dei filari, molto simile alla coda di uno scorpione (da qui il nome del progetto UE).

Dotato di batterie elettriche in grado di garantire un basso assorbimento di energia durante le lavorazioni, il mezzo presenta un design modulare (con un unico collegamento elettrico e prese rapide per i tubi dell’acqua), che lo rende adatto a una sfaccettata gamma di applicazioni.

Tra le caratteristiche del robot nato dal progetto Scoprion spicca la possibilità di effettuare trattamenti sulle piante con luce UV e l’irrorazione a rateo variabile dei prodotti fitosanitari grazie al sistema Pulse Wide Modulation (PWM) che permette di controllare in modo indipendente gli ugelli.

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