Vivian Loyd, quei cingolati che entrarono nella storia della meccanizzazione agricola
Pochi ma buoni. La britannica Vivian Loyd and Co.Ltd. costruì cingolati per agricoltura per breve tempo, dal 1946 al 1953. Quanto basta per diventare famosa per la qualità dei suoi trattori
Camberley è una cittadina a sud-est di Londra, nella Contea del Surrey. Lì, Vivian G. Loyd fondò nel 1939 un’azienda dedita alla produzione di veicoli militari a ruote e a cingoli. Alla fine della Seconda guerra mondiale, Vivian riconvertì la produzione costruendo carri cingolo per conto terzi e altro materiale per uso agricolo. Decise poi di scendere direttamente in campo progettando il suo primo cingolato per agricoltura che vide la luce nel 1946. Da quell’ anno fino al 1950 si calcola che ne abbia assemblati e venduti un migliaio, la maggioranza dei quali destinati all’estero, Australia e Nuova Zelanda comprese.
Vivian Loyd, una meccanica sopraffina
Nel 1949 la Loyd proponeva un cingolato disponibile con tre motorizzazioni, benzina, petrolio e Diesel, allo scopo di utilizzare il carburante disponibile al momento oltre che il più economico. La potenza al volano di tutte e tre le versioni era di circa 30 cavalli e quella alla barra di traino corrispondeva a 24. Il moto arrivava al cambio 4 x 1 tramite una frizione monodisco. La trasmissione finale prevedeva pignone, corona e differenziale; sulle ruote motrici agivano i freni ‘Girling’ che servivano per sterzare, all’uopo collegati alle due leve. Per estenderne l’ utilizzo anche nel movimento terra, il trattore poteva essere consegnato con una lama frontale o con altri attrezzi industriali.
Il trattore ebbe un dignitoso successo e venne sostituito nel 1950 dal modello Dragon che poteva vantare diversi miglioramenti. Si potevano scegliere due diverse motorizzazioni Diesel da 36, 5 cavalli. Dal differenziale con freni sulle ruote motrici si passò a un più efficiente e classico sistema con freni e frizioni di sterzo comandate dalle solite leve e dai pedali freno.
Il Dragon, offerto al prezzo di listino di 1.450 sterline, ribadì il successo del predecessore soprattutto grazie alla motorizzazione Dorman-Ricardo. La Loyd cercò di imporre anche delle versioni specializzate come un mezzo compatto largo solo 1.050 millimetri spinto da un motore Fordson o un veicolo potenziato a 55 cavalli al volano, che però ebbero scarsissima diffusione. Nel 1952 l’ azienda raggiunse il suo apice produttivo, ma, a causa di problemi finanziari e della crescente concorrenza internazionale, gettò definitivamente la spugna nel 1953.