Le mosse economiche della nuova amministrazione Trump negli Stati Uniti d’America iniziano a destare non pochi sospetti anche in Europa. Le continue minacce di nuovi dazi che aleggiano su tanti partner commerciali USA – dal Canada alla Cina, fino ad arrivare per l’appunto al Vecchio Continente – potrebbero avere infatti ricadute pesanti anche su tanti comparti agroalimentari italiani, a partire da quello del vino, una delle nostre eccellenze, riconosciuta ed esportata in tutto il mondo.

E dalla prime proiezioni arrivano dati tutt’altro che rassicuranti. Secondo l’Osservatorio Uiv (Unione Italiana Vini), i dazi americani nel 2025 potrebbero causare possibili perditi al comparto del vino italiano per un valore che si aggira intorno ai 330 milioni di euro. Un ammanco importante che, sottolinea l’Osservatorio Uiv, scenderebbe ‘solo’ a 250 milioni qualora il dollaro dovesse mantenere gli attuali livelli di forza.

Vino, le proiezioni dell’Osservatorio Uiv

La proiezione di Unione italiana vini ipotizza dazi al 20% per tutti i vini fermi e al 10% per gli spumanti, una tariffa inferiore per questi ultimi determinata dalle pressioni dell’industria Usa, più restia a sopportare limitazioni commerciali sulla tipologia di punta. Una perdita stimata del 15% sul risultato dello scorso anno, rileva l’Osservatorio, basata sull’esperienza francese occorsa tra metà 2020 e primo trimestre 2021, quando a fronte di dazi caricati del 25% la risposta del mercato sui volumi commercializzati è stata direttamente proporzionale, attestandosi intorno al -24%.

“Il vino è uno dei settori del made in Italy maggiormente esposti in caso di dazi nel primo mercato al mondo”, ha esordito il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi. “Il danno sulle imprese sarà inevitabile, perché se vorranno rimanere competitive dovranno assumersi gran parte dell’extra-onere richiesto, visto che il mercato non è in grado di sostenerlo. Ma il danno sarà doppio, perché lo subiranno inevitabilmente anche i consumatori finali a causa di un’inflazione che tornerà a bussare con insistenza”.

Il 2024 si chiuderà con un valore delle spedizioni in Usa a oltre 1,9 miliardi di euro, il 24% dell’export del vino italiano nel mondo. Una quota più che doppia se paragonata al peso statunitense sul totale delle merci italiane dirette all’estero (11%). La contrazione determinata dalle extra-tariffe farà scendere in un solo anno il valore sotto 1,7 miliardi di euro, ovvero sotto ai livelli del 2021.

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