Quando il trattore si fa….Versatile. Il passato e il presente del produttore canadese
Tra i più grandi produttori di trattori del Nord America (nonché unico del Canada), Versatile scende in campo con un’offerta all’insegna della potenza pura. Articolata in tre gamme
Anche se la fondazione ufficiale e il lancio del primo trattore della Versatile (con la pronuncia all’inglese ovvero, per semplificare la trascrizione fonetica, Versatail) risalgono al 1966, in realtà la genesi del brand canadese, prima di arrivare a produrre in serie trattori articolati a trazione integrale, è avvenuta poco dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Per la precisione nel 1945, quando il geniale Peter Pakosh, in rotta di collisione con la Massey-Harris, fondò la Hydraulic Engineering Company.
La nuova compagnia si specializzò nello sviluppo e nella produzione di attrezzi agricoli, soprattutto di irroratori e ranghinatori. La scelta di produrre trattori fu presa quasi vent’anni dopo, nel 1963: occorreva, a questo punto, uno stabilimento più grande di quello originario di Toronto. La scelta ricadde sulla cittadina di Winnipeg, nella regione canadese di Manitoba. Il primo trattore prodotto fu il D100 e già presentava tutte le caratteristiche che poi avrebbero contraddistinto il brand: stazza, ‘versatilità’ e quattro ruote motrici (trazione integrale) e isodiametriche.
Versatile: dal D100 ai giorni nostri
Il D100 aveva un motore diesel della Ford da 6 cilindri, in grado di sprigionare 125 cavalli. Nonostante il buon successo di questo trattore e dei seguenti, gli anni (e i decenni) successivi furono piuttosto turbolenti per l’azienda, tanto che la proprietà cambiò ben quattro volte prima di arrivare all’attuale Buhler Industries Inc. Dal 1977 si susseguirono, infatti, la Cornat Industries Inc e la Ford New Holland (che nei primi anni ’90, con il riassestamento del gruppo Fiat- Agri divenne semplicemente ‘New Holland’, dall’unione di diversi brand).
Lo stabilimento di Winnipeg si estende per quasi 700.000 metri quadrati con capacità di produzione e assemblaggio complete e strutture di ricerca e sviluppo. Versatile dispone anche di un sito di prova rurale di oltre 16 ettari con un circuito asfaltato di 500 metri e una sezione con dossi in grado di simulare praticamente ogni condizione lavorativa.
Potenza pura in tre ‘gamme’: si parte dalla Delta-Track
Niente mezze misure: potrebbe essere riassunta così la filosofia con cui Versatile ha gestito lo sviluppo dei suoi trattori, pensati per lavorare in campo aperto e per lo svolgimento di mansioni gravose su grandi appezzamenti di terreno, come quelli delle sconfinate lande del Nord America. Anche se in questa regione i mezzi del produttore canadese trovano il loro habitat naturale, non sono pochi i rivenditori nel Vecchio Continente, localizzati soprattutto nel Nord e nell’Est Europa (ma non in Italia).
Dunque, nel solco della linea tracciata agli albori, nel 1966, Versatile continua ancora oggi a offrire sul mercato trattori imponenti e, soprattutto, potenti. Sono tre le gamme nel listino, ognuna caratterizzata da diversi modelli: i quadricingolati Delta- Track, gli isodiametrici 4WD e gli MFWD, tutti motorizzati Cummins. Composta da tre modelli – il 520DT, il 570 DT e il 610 DT – la gamma Delta- Track è spinta dal 14.9 litri Cummins QSX15, dotato del VGT (Variable Geometry Turbo), e oscilla in un range di potenze compreso tra 572 e 650 cavalli, con un impressionante valore di coppia massima compreso tra i 2.305 Nm dell’entry level i 2.779 Nm del più potente (raggiungibile a 1800 giri/min).
La trasmissione powershift, programmabile per il cambio automatico e l’adattamento della velocità in base alle condizioni lavorative, è stata sviluppata da CAT: si tratta della TA22 per impieghi gravosi, dotati di 16 marce in aventi e 4 in retro, e in grado di far raggiungere al trattore una velocità massima di 35 km/h. Il nome della gamma, tuttavia, deriva dal sottocarro su cui poggiano i quattro cingoli, sviluppato in collaborazione con Camso. Dotato di un particolare sistema di montaggio dell’assale integrato e di un collegamento rinforzato al telaio del trattore, è stato pensato appositamente per trasferire in modo ottimale la potenza al terreno.
Oltre alla classica cabina HQ, con più di 7,98 m di quadrati di superficie vetrata e la console dei comandi montati sulla parte destra del sedile, il DeltaTrack è disponibile sul mercato anche con la cabina sospesa, che poggia su un sistema di ammortizzatori e molle a quattro punti che lavora in tandem con i bracci di torsione sintonizzati che riducono o eliminano i movimenti di beccheggio e rollio. Per i più esigenti, inoltre, è disponibile anche la versione Deluxe, con interni più raffinati e sistema di infotainment ancora più stratificato.
Versatile 4WD, quanto potenza fa rima con efficienza
Quattro invece i modelli della gamma di isodiametrici a trazione integrale 4WD: 380, 405, 430 e 460. Nomi che, come è facilmente intuibile, indicano praticamente le potenze nominali dei trattori, che oscillano per l’appunto tra 375 e 460 cavalli. Erogati sempre da un motore Cummins, ovvero l’iT4 QSX da 6 cilindri. La trasmissione, in questo caso, è la TA19, sempre con 16 marce in aventi e 4 in retro, adattabile al cambio automatico e all’adattamento di velocità, e in grado di far raggiungere al mezzo la velocità di 40 km/h. Il sistema idraulico, a circuito chiuso, è Load Sensing, quindi dotato di pompa a portata variabile per regolare il flusso dell’olio in funzione del carico.
Ha una portata di 201 l/min nella versione standard e di 401 l/min nella versione maggiorata, che è optional come il sistema a sei valvole (di fabbrica c’è quello a quattro valvole). Come optional gli operatori possono far installare pure il sistema elettroidraulico. Anche sui 4WD la cabina è impreziosita da un sistema di infotainment all’avanguardia. Tra i sistemi di bordo, a spiccare c’è la tecnologia Auto-Steer Ready, che si avvale del gps per effettuare le operazioni di agricoltura di precisione (su richiesta sono opdisponibili anche pacchetti più specifici, in base alle attività svolte).
Se i DeltaTrack e i 4WD presentano comunque struttura e caratteristiche che potrebbero essere definite come ‘speciali’, con la gamma MFWD si vira più sul classico, quindi con cofano spiovente e ruote non isodiametriche, nonostante le specificità Versatile – dalla calandra alla cabina HQ – che, comunque, permangono. I modelli sono cinque: 265, 295 e 315 che montano un motore Cummins QSL9 e hanno potenze nominali comprese tra 265 e 310 cavalli (con il picco di 340). I due top di gamma, invece, sono il 335 e il 365 che portano in dote il Cummins QSL9 T4F con sistema VGT a iniezioni multiple di carburante ad alta pressione. Un sistema propulsivo che garantisce una coppia migliore e una risposta più rapida sull’acceleratore.