Il detto “l’abito non fa il monaco” non si addice proprio al Valtra 6750. Il suo aspetto riflette perfettamente i contenuti tecnici e le caratteristiche costruttive tipiche del trattore finlandese. Trasparenti anche le descrizioni commerciali, “Hi Tech” evidenzia i dispositivi ad altra (ma non esasperata) tecnologia, e “Eco Power” richiama la disponibilità di grande potenza con bassi consumi. L’aspetto del Valtra 6750, in effetti, non è tra i più moderni.

Le linee sono piuttosto squadrate, e, soprattutto, la cabina ha il design un po’ dimesso. L’impressione, però, si cancella subito quando si osservano i particolari, come la bellissima verniciatura verde metallizzato, il perfetto assemblaggio e la qualità superiore dei componenti e dei materiali.

Valtra 6750, nato per sopportare temperature polari

Non bisogna dimenticare che i trattori finlandesi debbono trovarsi a loro agio con parecchi gradi sotto zero e tutto deve essere progettato e realizzato di conseguenza. Caratteristica la sporgenza anteriore del cofano, che aiuta ad appesantire il ponte anteriore, migliorando la distribuzione dei pesi del trattore; il passo contenuto, inoltre, aumenta la manovrabilità del Valtra 6750, accreditato di un raggio di volta inferiore ai 5 metri

La meccanica, il segreto è nei giri. Minori consumi e maggiore coppia

Il motore è ovviamente un Valmet, o meglio, un Sisu diesel “Eco Power”, 4 cilindri turbo intercooler, capace di 105 cavalli al regime nominale di soli 1.800 giri al minuto. Drastico l’abbassamento del regime nominale, quindi, che porta l’indiscutibile vantaggio della riduzione dei consumi e della rumorosità, bassa anche grazie al silenziatore sotto cofano. Però, i muscoli da qualche parte devono saltare fuori. E la soluzione è di ricorrere alla cilindrata, 4,4 litri, ma soprattutto al più alto valore di coppia del segmento: ben 54 chilogrammetri. Valore superiore almeno del 20% rispetto ai motori della stessa potenza.

Caratteristiche che presuppongono alta qualità dei materiali e del progetto del motore. La particolare taratura del motore consente inoltre di erogare ben 107 cavalli a 1600 giri, con indubbi vantaggi nell’impiego gravoso del trattore che, al calare del regime, non si pianta ma reagisce erogando ancora più potenza. Anche la riserva di coppia è elevata, attestandosi intorno al 30%.

Quindi, un motore generoso, silenzioso e parco nei consumi che, oltre tutto, necessita del cambio olio ogni 500 ore di lavoro, a tutto vantaggio dei costi e dei tempi. Bene anche gli accessori: scarico al montante destro e serbatoio carburante da 165 litri ricavato direttamente nel telaio) soluzione esclusiva Valtra, in acciaio stampato, ben protetto e facile da rifornire.

Valtra 6750, fianchetti “litigiosi” ma musetto ribaltabile

Mentre c’è da litigare con i soliti fianchetti laterali per accedere al vano motore, che appare un po’ affollato ma, nello stesso tempo, ordinato. Molto agevole, invece, la pulizia dei radiatori, grazie al musetto ribaltabile, soluzione che assicura facili e veloci operazioni di manutenzione ordinaria. Definita “Hi Tech”, la trasmissione è composta da un cambio a 4 marche più 4 gamme di lavoro e inversore eleettroidraulico al voltane, per un totale di 12 per 12. Il “Delta Powershift” permette, inoltre, di triplicare sotto carico il numero dei rapporti, raggiungendo 36 marce più 36 in retro.

Intelligente poi l’idea di collocare i due pulsanti del power shit sia sulla leva delle marce sia su quella delle gamme: il controllo diventa più facile. è possibile inoltre selezionare diverse velocità avanti e indietro per ottimizzare i lavoratori con i caricatori frontali. Buona la velocità minima di 600 metri/ora che rende quasi superfluo il superiduttore, mentre in trentaseiesima sia viaggia sul filo dei 40 all’ora. Un piccolo ma utile display evidenzia la marcia inserita, la velocità, la temperatura esterna e altri parametri.

Notevole poi la capacità di 76 litri dell’impianto idraulico, che fornisce adeguata portata ai distributori e al sollevatore elettronico del Valtra 6750 (ben 7mila chili alle rotule), preciso e dotato di comandi chiari e semplici, ben collocati sulla destra della cabina. Mentre la presa di forza offre le velocità di base (540 e la 1.000) ma non la 750 e la sincronizzata cambio, quest’ultima disponibile solo su richiesta.

La cabina, classico con gusto

Se il design esterno non è modernissimo, la cabina però ben raggiungibile tramite le scalette a tre gradini, con l’ultimo facilmente smontabile quando necessario. E se le portiere non sono molto ampie, l’apertura è ottima e l’accesso decisamente comodo. Totalmente regolabile, il sedile consente poi di trovare agevolmente e rapidamente il giusto assetto di guida. Ottima la visibilità frontale e laterale, ma un tantino impedita la posteriore sull’attacco attrezzi, a causa della traversa metallica sotto il vetro apribile. Molto gradevole l’interno, ben curato e con tutti i comandi chiari e facili da usare.

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