Aproniano Tassinari, il presidente della sigla che riunisce i contoterzisti UNCAI, in una nota ha messo in luce alcune proposte che, se applicate, potrebbero dare un nuovo indirizzo alla politica agricola nel nostro Paese, con effetti benefici anche per gli operatori agromeccanici. Nell’intervento di Tassinari, dunque, a tenere banco sono state la proposta di togliere il limite ai terreni agricoli, di aumentare le rese (due aspetti strettamente legati tra loro), senza dimenticare di continuare a investire – oggi ancora con più forza – nella formazione tecnica e culturale dei contoterzisti, tassello fondamentale per lo sviluppo di tutto il settore.

Potrebbe interessarti

Soprattutto in un Paese, l’Italia, che ancora importa il 44% di grano duro ma che in realtà, con la sola quota nazionale di 4 milioni di tonnellate potrebbe, in teoria, già possedere la tanto agognata sovranità alimentare (ovvero la locuzione con cui è stato indicato il nuovo ministero) per il grano duro. Secondo quanto riportato da UNCAI, il grado di auto approvvigionamento per la pasta raggiunge il 221%. Ciò significa che ne in Italia ne viene esportato il 121%: dati che collocano l’Italia nello scacchiere dei mercati agroalimentari internazionali non come produttore di commodities, ma come Paese trasformatore di materie prime agricole, prima potenza manifatturiera europea nell’alimentare.

UNCAI, il commento di Aproniano Tassinari sulle sfide per gli agromeccanici

“Lo stesso discorso può essere riproposto per altri prodotti agricoli che ci vedono, a una prima lettura, deficitari. Tuttavia, come invita a fare il ministro della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida si può e quindi si deve fare di più, vista l’inflazione e la crisi alimentare innescata dalla guerra russo/ucraina”, ha sottolineato il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici – UNCAI.

“Togliere il limite ai terreni incolti è la giusta strada, abbiamo un milione di ettari coltivabili, così come è imperativo aumentare le rese incorporando l’innovazione nei sistemi produttivi. Gli obiettivi del Ministro sono concreti e vanno nella direzione di un rafforzamento della nostra agricoltura. Per sottrarsi dalla genericità dei comunicati e dell’onda del pensiero corrente, occorre però aggiungere ruote agromeccaniche a questi obiettivi”, ha proseguito Tassinari.

Potrebbe interessarti

“Nel gioco degli scacchi per saltare gli altri pezzi e creare scenari nuovi occorre la flessibilità del cavallo. In agricoltura i cavalli sono gli agromeccanici, perché superano ostacoli e confini aziendali con i loro mezzi meccanici, agiscono sulla logistica della produzione agroalimentare e possono fornire strategiche strutture di stoccaggio di prodotti chiave per l’alimentazione”.

“Eppure gli agromeccanici vengono spesso lasciati ai margini della scacchiera, anziché posti al centro, ad aprire varchi a torri, alfieri e regina”, aggiunge ancora il presidente di Uncai che conclude sottolineando come produrre di più sia un imperativo non solo per l’Italia, anche per il mondo: “Come Paese avanzato abbiamo una responsabilità nei confronti degli altri. Le nostre produzioni aiutano anche i Paesi alla fame a disporre di maggiori quantità di cibo. Per incrementare la produzione occorre però investire anche nella crescita professionale e culturale di agromeccanici dell’innovazione, altrimenti alla prossima emergenza mondiale il Paese collasserà”.

In primo piano

Tractor of the Year 2025, ecco chi ha vinto

Nella categoria HighPower vince il Case IH Quadtrac 715. Fendt, invece, si porta a casa il titolo nella categoria MidPower. Steyr, invece, con il 4120 Plus vince negli Utility. Antonio Carraro convince negli Specialized. Ecco tutti i vincitori

Articoli correlati