Il malcontento tedesco per i tagli ai sussidi sul gasolio agricolo ‘contagi’ anche l’Italia. Dopo la nota con cui Confagricoltura aveva espresso vicinanza alle ragione della mobilitazione degli agricoltori tedeschi (che avevano bloccato le principali città della Germania alla guida dei loro trattori), anche la sigla dei contoterzisti Uncai è scesa in campo a sostegno delle tesi che vedono come irrealizzabili nel breve periodo le politiche europee di riduzione delle emissioni inquinanti, a danno delle centinaia di migliaia di imprese agricole del Paese e dell’intera Unione Europea.

“La politica europea per il net-zero (ovvero la riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera il più vicino possibile a zero, anche grazie a compensazioni di vario genere ndr) ha commesso il grave errore di non tener conto della realtà e del parere dei cittadini”. Così ha esordito il presidente Uncai Aproniano Tassinari, riferendosi agli agricoltori e ai contoterzisti tedeschi che da oltre un mese manifestano contro il taglio dei sussidi al gasolio agricolo, presenti in Italia come in Germania, anche se con modalità e peso differenti.

“Ogni volo pindarico verso utopie verdi, contro una maggioranza silenziosa perché già maggioranza, e in assenza di studi solidi, porterà fallimenti e licenziamenti. Le istituzioni europee devono rendersene conto e fare mea culpa”, prosegue il presidente di Uncai. “Già un mese fa abbiamo posto l’attenzione sull’illogica e dannosa demonizzazione del gasolio agricolo, non supportata dal consenso popolare e neppure dalla scienza, che non ha colore politico ma è di tutti e afferma a chiare lettere che l’elettrificazione del parco macchine è insostenibile da tutti i punti di vista”.

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Dure anche le critiche nei confronti dei mezzi di informazione che hanno cercato di equiparare gli agricoltori che protestavano alle frange di estrema destra che si erano infiltrare in alcune manifestazioni per aizzare il malcontento. “Si delegittimano i manifestanti per evitare di affrontare i problemi reali che li affliggono”, commenta Tassinari. “I piani per eliminare le agevolazioni fiscali sono un macigno per molte aziende agricole e agromeccaniche, che già sono in crisi. In Germania il numero di aziende agricole si è quasi dimezzato in vent’anni, passando da 450.000 nel 2001 a 256.000 nel 2022”.

Il presidente Tassinari chiede alle forze politiche italiane di prendere posizione su questi temi, in vista delle prossime elezioni europee. “Non possiamo chiudere un occhio sui problemi della Germania, che sono anche i nostri. In Europa si è deciso di imporre gli obiettivi net-zero con una legge che stigmatizza i cosiddetti sussidi ambientalmente dannosi, senza alcun controllo democratico o dibattito pubblico. Invece di parlare chiaro con i cittadini dei costi e degli impatti della transizione ecologica, i politici si affidano a soluzioni tecnologiche irrealistiche. Ma la realtà si è fatta sentire con una pandemia globale, una guerra in Ucraina e ora con la crisi del Mar Rosso, che hanno fatto salire l’inflazione e il prezzo del carburante. Le tasse verdi sono diventate insopportabili e rappresentano una minaccia esistenziale, oltre che una sfida economica persa in partenza”.

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