Dopo l’annuncio delle proposte avanzate per attutire i danni dei rincari stellari dei carburanti che hanno impattato anche sul mondo agricolo, UNCAI rincara la dose e chiede “un incontro urgentissimo con Governo e Ministeri per affrontare insieme agli agricoltori le conseguenze del caro energia nel comparto”. La sigla degli agromeccanici, nello specifico, aveva chiesto di azzerare e accise del carburante agricolo agevolato e portare l’Iva dal 10 al 4% perché il gasolio, si leggeva nella nota con cui aveva illustrato le possibili misure, “in agricoltura è bene di prima necessità, senza il quale non avremmo farina, pane e pasta”.

Le posizioni di UNCAI, rimarcate in una nuova nota dal suo Presidente, Aproniano Tassinari, sono state rinvigorite da una nuova proposta, quella di un bonus agromeccanici, considerato elemento chiave per attenuare le conseguenze del caro carburanti, almeno in agricoltura. “Serve a garantire agli agromeccanici – sottolinea Tassinari – i costi di produzione che stanno anticipando. Tra i nostri associati è fortissimo il timore che a fine anno, quando fattureranno le lavorazioni eseguite per conto degli agricoltori, non tutti saranno in grado di sostenere gli attuali aumenti”.

Caro-energia, la panoramica del settore agromeccanico fatta da Uncai

Gli agromeccanici lavorano per conto degli agricoltori oltre il 50% dei 12,8 milioni di ettari di Sau italiana, la percentuale tocca il 70% nel caso dei seminativi e punte oltre il 90% nella sola raccolta del grano, del mais o delle barbabietole, dove occorre mettere in campo mietitrebbiatrici e scavabietole estremamente costose. Percentuali prossime al 100% si registrano, invece, nell’operazione, importantissima dal punto di vista ambientale, di interramento dei liquami. Si sta, inoltre, sempre più diffondendo la raccolta meccanizzata conto terzi nei vigneti e negli uliveti. Le tariffe agromeccaniche sono commisurate alle tabelle ettaro-coltura emanate dal Ministero delle politiche agricole, dove sono stabiliti i quantitativi minimi di carburante necessari per ciascun intervento.

“I dati e le misurazioni in possesso del Ministero possono permettere di quantificare un equo bonus lavorazioni agromeccaniche per i lavori eseguiti, e mettere così al sicuro il lavoro e le aziende”, sostiene Aproniano Tassinari che conclude affermando che “con tale provvedimento possiamo finalmente capovolgere anche il paradigma bugiardo di un’agricoltura che inquina sempre, e operare una rivoluzione concettuale e culturale nel Paese dove l’agricoltura è meritevole di bonus e non di favori, come invece fanno credere espressioni come ‘gasolio agevolato’ o ‘sussidi ambientalmente dannosi’”.

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