Uncai, «albo degli agromeccanici anche in Europa». Il commento
In vista delle elezioni europee dell'8 e del 9 giugno, la sigla dei contoterzisti è tornata sull'argomento. Lanciando anche alcune proposte per il settore
Alla luce dei poderosi passi in avanti fatti dall’albo nazionale degli agromeccanici in Italia, con la proposta di legge depositata in Parlamento e l’impegno bipartisan (sia della Lega che del PD) dei partiti, è il momento che la tanto agognata misura diventi centrale anche nei dicasteri dell’Unione Europea. A rimarcarlo in una nota è Uncai, la sigla che riunisce i contoterzisti italiani che, dell’albo nazionale degli agromeccanici, ha fatto un vero e proprio cavallo di battaglia. Ora più che mai, alla luce delle prossime elezioni europee, che si terranno l’8 e il 9 giugno.
Tramite l’istituzione dell’albo – che, come già avvenuto in alcune regioni italiane, in sostanza prevede l’inquadramento giuridico dell’imprenditore agromeccanico, al fine di arrivare alla equiparazione con l’imprenditore agricolo professionale – vengono valorizzate le imprese agromeccaniche. E, secondo il presidente di Uncai Aproniano Tassinari, soltanto tramite questo passaggio è possibile “perseguire l’obiettivo della neutralità climatica senza penalizzare imprese e cittadini”.
Uncai, gli spunti in vista delle elezioni europee
Ma non solo albo. In una nota Uncai ha rimarcato quanto in questo momento sia necessario sviluppare un nuovo strumento strategico per il coordinamento delle politiche agricole ed economiche, che tenga conto delle realtà geopolitiche in rapido cambiamento. La politica agricola attuale, concepita prima degli stravolgimenti pandemici e geopolitici degli ultimi due anni, deve essere aggiornata per riflettere il nuovo contesto globale. Per realizzare una trasformazione dell’economia europea indipendente dalla volontà di potenza di altri paesi, la produzione domestica nei settori agroalimentare e agro energetico deve diventare una priorità.
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“È evidente che l’agricoltura e le imprese agromeccaniche giochino un ruolo chiave in questa transizione, portando innovazione e sostenibilità in un settore cruciale per il benessere dei cittadini europei”, ha proseguito Tassinari. “La migliore cura per l’ambiente passa dalla diffusione delle innovazioni tecnologiche dell’agricoltura di precisione e digitale. Sono necessari investimenti mirati e una maggiore conoscenza per ettaro. E in agricoltura, l’economia di scala è realizzata dai contoterzisti. Incentivare le aziende agricole a ricorrere ai contoterzisti significa alleggerirle da investimenti spesso insostenibili, raggiungendo comunque importanti traguardi di sostenibilità ambientale”.
“Pensare al futuro dell’agricoltura significa quindi considerare un modello produttivo più robusto, basato su una solida partnership tra agricoltori e contoterzisti. Da questa collaborazione dipende il rilancio della competitività del sistema produttivo europeo e sarà possibile riaprire capitoli rimasti incompiuti, dal ripristino della natura alla razionalizzazione dell’uso dei fitofarmaci”.