Passi in avanti fatti dall’UE in merito alla semplificazione burocratica per gli agricoltori e all’approvazione di misure che snelliscono l’operatività del settore: dalla revisione della PAC, fino ad arrivare al Non Paper su posizionamento del settore nella catena agroalimentare. Ad accogliere positivamente il nuovo pacchetto di misure presentato dalla Commissione UE, c’è Cia-Agricoltori Italiani: la sigla vede “un’Europa intenzionata a semplificare la vita degli agricoltori”, soprattutto alla luce delle proteste dei trattori che negli ultimi due messi si sono svolte in quasi tutti gli stati membri dell’Unione, Italia compresa.

A una prima lettura, Cia considera dunque entrambi i documenti – sia quello sulla PAC che quello legato al posizionamento del settore – una risposta concreta al comparto, dopo mesi di mobilitazioni, con la Confederazione impegnata tra bilaterali a Bruxelles e tavoli con le istituzioni nazionali. Per Cia è positivo, quindi, che la Commissione Ue stia passando ai fatti con ulteriori proposte per la semplificazione dell’attuale Pac già nel breve periodo.

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A riguardo, sotto i riflettori l’introduzione della “volontarietà”, retroattiva dal 1° gennaio, sulle misure della condizionalità più controverse e strategiche, con deroghe e possibilità di inserirle negli ecoschemi (a patto, ovviamente, che gli Stati membri riescano a gestire questa maggiore sussidiarietà). Piace a Cia anche l’apertura a una Pac più flessibile, viste le emergenze degli ultimi anni, e quindi che siano state inserite più chance di modifica al Piano strategico e snelliti monitoraggio e controlli, esonerando le aziende piccole, sotto i 10 ettari.

Il Non Paper, poi, riflette la lunga battaglia di Cia sul riconoscimento del valore degli agricoltori lungo la filiera agroalimentare. Interessante l’ipotesi di un Osservatorio, come proposto dalla Confederazione, su costi di produzione, prezzi e margini; il rafforzamento dei Contratti e il potenziamento delle Organizzazioni di produttori (Op) con le modifiche previste sull’Organizzazione Comune del Mercato (OCM) per migliorare l’aggregazione e correggere gli squilibri.

“L’agricoltura del futuro è sempre più europea e Bruxelles ci vedrà sempre più spesso. Dobbiamo lavorare a braccetto, e rapidamente, su misure e strumenti davvero rispondenti alle esigenze dei nostri produttori – commenta il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- e in equilibrio con la transizione green che la nostra agricoltura non vuole certo abbandonare. Il processo di semplificazione della Pac è appena cominciato, seguiremo passo dopo passo, perché si può fare di più. Non è da oggi, poi, che spingiamo sull’urgenza di vera equità lungo la filiera; quindi, ben venga il Non Paper come leva per affrontare la questione, rafforzando anche la direttiva sulle pratiche commerciali sleali”.

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