Turchia, un mercato da 72.000 trattori. Ma quanto è ricco il parente povero!?!?!
In questi ultimi due anni la Turchia non ha fatto certo sforzi titanici per rendersi simpatica all’Europa e per dare un minimo di credibilità alla sua voglia di integrarsi nell’Unione. D’altra parte, troppo spesso noi stessi guardiamo all’economia dello Stato euroasiatico con la classica puzza sotto il naso dei migliori della classe, considerandolo ancora un […]
In questi ultimi due anni la Turchia non ha fatto certo sforzi titanici per rendersi simpatica all’Europa e per dare un minimo di credibilità alla sua voglia di integrarsi nell’Unione. D’altra parte, troppo spesso noi stessi guardiamo all’economia dello Stato euroasiatico con la classica puzza sotto il naso dei migliori della classe, considerandolo ancora un parente povero. Errore!
Le fabbriche turche sfornano trattori a pieno regime
Qualcosa di davvero importante sta succedendo in Turchia. E la meccanizzazione agricola, in particolare, sta vivendo da alcuni anni un periodo di sviluppo da fare invidia ai campioni comunitari. Lo scorso anno le fabbriche turche hanno sfornato 72 mila trattori: si tratta di un record assoluto, che migliora sensibilmente il precedente primato (66.900 macchine prodotte nel 2016). È dal 2011 – con 62 mila unità – che le catene di montaggio turche non subiscono contraccolpi negativi, in un Paese che anche in anni recenti aveva visto crollare la produzione al di sotto delle 20 mila unità e addirittura a ridosso delle 11 mila (2002).
Il dato forse più significativo è però quello che riguarda l’assorbimento del mercato interno: sono stati 72.900 i trattori immatricolati lo scorso anno, in forte crescita rispetto ai 70.200 del 2016. Il trend positivo dura ormai da cinque anni consecutivi. Giusto per ponderare adeguatamente la performance del 2017, la Turchia è stata in grado di assorbire quanto Francia e Germania prese assieme; tre volte l’Italia e sette volte la Polonia.
Turchia, se la produzione interna non basta…
Merita di essere sottolineato anche il fatto che la produzione interna, pur significativa, non è stata in grado di soddisfare l’intera domanda turca. Gli ultimi dati di import-export aggiornati al 2016 segnalano acquisti sui mercati stranieri pari a oltre 21.600 unità (per un valore complessivo di 390 milioni di dollari) e vendite ampiamente al di sotto delle 16 mila unità (339 milioni di dollari di valore). Se qualcuno in Europa temeva l’invasione del macchinario agricolo ‘Made in Turkey’… non ha fatto bene i conti con la voglia di crescere della stessa agricoltura turca.