Trekker 4-120M, il cingolato Landini. Le impressioni di guida
Si tratta del modello più potente a listino nato per i filari e il campo aperto. La sua specialità è lavorare in pendenza. I suoi plus le prestazioni e il comfort. Quest'anno è anche finalista al Toty
Tra i finalisti del Tractor of the Year nella categoria ‘Bet of Specialized’ quest’anno figura anche un cingolato, il Landini Trekker 4-120M. Una nicchia nella nicchia dunque, rappresentata da un brand storicamente impegnato in questo segmento riservato essenzialmente al Bel Paese e a poche altre aree mediterranee. I cingolati da filari arrivano essenzialmente dove i tradizionali gommati cedono il passo, ovvero quei vigneti e frutteti inerpicati tra colline e montagne.
La scommessa in questo settore, che nonostante i numeri limitati richiede linee industriali dedicate e sviluppi ad hoc, è quella di offrire mezzi al passo coi tempi non solo dal punto di vista delle motorizzazioni, ma anche e soprattutto sotto il profilo dell’ergonomia e del comfort. Obiettivi centrati da Landini con la nuova gamma Trekker 4 estremamente curata sotto il profilo delle prestazioni e dell’interfaccia uomo/macchina. Altra sfida vinta da Landini quella di dotare anche questa gamma con i più moderni sistemi di connettività adottati sui trattori convenzionali, dalla gestione flotta, alla diagnostica da remoto e al farm management.
Trekker 4-120M, la meccanica
Innanzitutto partiamo con l’inquadrare il nostro Trekker 4-120M nell’offerta di cingolati Argo Tractors. A listino si distinguono i due sottogruppi Trekker 4 e Trekker 3, il primo composto da 10 modelli (disponibili anche col marchio McCormick identificati dalla sigla X4 T) e il secondo formato da due esemplari più compatti (di cui invece non è prevista una proposta in casacca rossa) esteticamente distinguibili dal differente design del cofano.
Nel dettaglio, per i Trekker 4 si contano cinque livelli di potenza (Trekker 4-085, Trekker 4-095, Trekker 4-105, Trekker 4-110 e Trekker 4-120) ognuno dei quali è declinato nelle versioni ‘F’ e ‘M’ rispettivamente caratterizzate da una larghezza minima di 1.410 e 1.700 millimetri. I minori Trekker 4-085 F/M montano il quattro cilindri Deutz TCD 2.9 L4 HT programmato per erogare 75 cavalli, mentre tutti gli altri sono dotati della versione HP del medesimo propulsore con impianto Scr annesso e potenze da 90 a 112 cavalli. La gamma Trekker3 è costituita da due trattori denominati Trekker 3-085 Compact e Trekker 3-085 Compact S, contraddistinti da una larghezza minima di 1.260 e 1.150 millimetri. I Trekker 3 hanno entrambi una potenza di 75 cavalli come gli entry level Trekker 4, ma in questo caso sotto il cofano è installato il quattro cilindri Kohler KDI 2504 TCR.
La scelta a livello di propulsore alloggiato sotto il bel cofano monoscocca del Trekker 4-120 M è dunque caduta sul 4 cilindri tedesco da 2,9 litri emissionato Stage V e 100 per cento compatibile con biocarburanti HVO (peraltro lo stesso già super collaudato sui Rex 4).
Le dimensioni estremamente compatte del propulsore hanno consentito di di integrare nel vano tutti gli elementi per il raffreddamento e l’emissionamento (DOC, DPF ed SCR) ad esclusione del piccolo serbatoio da 10,5 litri dell’adBlue, posizionato intelligentemente a ridosso del parabrezza anteriore in modo da non dover sollevare il cofano per il rifornimento.
Quello del gasolio da 85 litri è invece fissato posteriormente alla cabina col bocchettone sul lato sinistro. In generale tutti i punti di controllo e manutenzione sono ben raggiungibili, anche se poco frequenti visto che gli intervalli di servizio sono di ben mille ore. 112 i cavalli di potenza massima supportati da un’esuberante coppia di 420 Nm e da un’ottima risalita. A livello di cambio si bada al sodo, zero elettronica e il numero necessario di rapporti rigorosamente meccanici.
Tutti i Landini Trekker sfruttano l’unità base di casa Argo Tractors, ovvero la Speed Four con 4 marce e 2 gamme, che può essere implementata con l’overdrive (che permette di arrivare fino 15 chilometri orari) oppure col superriduttore (che al contrario offre un avanzamento di appena 300 metri all’ora) per raggiungere un totale di 16 più 8 rapporti. Le tre leve meccaniche a corsa lunga (inversore più overdrive o riduttore a sinistra, gamme al centro e marce a destra) sono raggruppate sul tunnel centrale e ben direzionate per intralciare il meno possibile le gambe dell’operatore.
La manovrabilità è invece affidata al sistema di sterzo idrostatico Hi-Drive; il circuito prevede due frizioni in bagno d’olio comandate da due leve servoassistite con azione combinata sui freni. In sostanza a seconda della pressione che si esercita sulla leva si ottiene una virata più o meno brusca. Il sistema è molto reattivo per cui almeno all’inizio occorre un po’ di cautela soprattutto se si opera in pendenza. A seconda dell’utilizzo sono disponibili sia cingoli in acciaio più indicati su terreni particolarmente accidentati che in gomma, come nel nostro caso, che offrono maggior comfort e impattano meno su terreni delicati, specie nel caso di vigneti e frutteti. In entrambi i casi sono cinque i rulli di appoggio inferiori che spaziano nell’interasse da 1.650 millimetri.
Tra le new entry che vedremo all’Eima proposte da Argo Tractors c’è un’nteressante sistema di alimentazione elettrica delle attrezzature posteriori in alternativa alla classica Pto. La soluzione prevede un generatore da 10 kW a 48 Volt direttamente flangiato sul motore Deutz-Ag Tcd 2.9. Tale voltaggio consente di operarare in sicurezza sul trattore senza incorrere in rischi per gli utilizzatori. La curva di potenza del generatore è gestita dal Power Management System
Il motore
Per le coperture in acciaio sono disponibili tre larghezze (360 mm, 400 mm, e 450 mm) mentre i cingoli di gomma sono offerti nell’unica opzione da 400 mm. L’idraulica è stata implementata per migliorare la versatilità e gestire qualsiasi tipo di attrezzo. il Trekker 4 offre fino a cinque distributori posteriori (3 standard) gestiti da una pompa tripla che eroga 84 litri esclusivamente per i servizi, con 57 litri al minuto disponibili a soli 1500 giri al minuto.
Il sollevatore posteriore di categoria 2 a controllo meccanico da 4.500 chili di capacità massima dispone ora del comodo sistema ELS (Ergonomic Lift System) che consente di sollevare o abbassare completamente l’attrezzo in modo rapido mantenendo le impostazioni di posizione e sforzo. Disponibile sia il terzo punto che il tirante destro idraulici. La Pto è servo-assistita e contempla le due velocità: 540/540E o 540/1000, consentendo versatilità nell’alimentazione di svariati attrezzi.
La cabina. Promossa a pieni voti
I Trekker 4 F ed M sono offerti sia in versione aperta con arco di protezione che con cabina. Sebbene il comfort non sia mai stato uno dei punti forti di questi mezzi, l’ultima generazione dei cingolati Landini rappresenta un deciso passo avanti. La cabina a sei montanti, ben rifinita e sufficientemente spaziosa poggia su quattro hydro-silent block che aiutano a isolare l’abitacolo da rumore e vibrazioni, mentre alla schiena dell’operatore cipensa il sedile Grammer sospeso pneumaticamente.
L’accesso può avvenire da entrambe le portiere e il vetro posteriore è apribile per areare l’ambiente. Tra i plus la possibilità di disporre della categoria 4 con pressurizzazione digitale e filtri a carboni attivi, dell’aria condizionata, della Radio DAB+ con sistema Bluetooth e MP3 e della configurazione completamente a LED per luci di guida e di lavoro. I comandi principali sono raggruppati sul lato destro con le leve dei distributori ridisegnate per garantire una migliore ergonomia e dotate di codice colore per individuare le funzioni.
Rinnovate allo stesso scopo anche le leve della trasmissione e il pedale della frizione, sospeso e isolato al 100 per cento. Semplice e intuitivo il cruscotto analogico con display digitale al centro, sotto al quale è ben vivibile il pulsante per attivare la memoria dei giri motore. Un po’ troppo piccolo il selettore manuale della velocità di avanzamento, anch’esso sul cruscotto, derivato da quello presente sul bracciolo dei trattori a ruote. Come accennato in precedenza il Trekker 4, nonostante l’ambito applicativo ‘ristretto’, è stato progettato per lavorare senza soluzione di continuità con i moderni sistemi di connettività offerti dal brand e integrati con i pacchetti digitali di gestione dell’azienda agricola