Trattori, la guida al sistema degli incentivi per l’acquisto
Il mercato delle macchine e delle attrezzature per l’agricoltura può avvalersi di incentivi pubblici molteplici e cumulabili fra loro, e questo dovrebbe incoraggiare gli investimenti da parte delle imprese primarie. Nello stesso anno sono attivabili il credito d’imposta per il 4.0, e i finanziamenti per PSR, Legge Sabatini, Bando ISI-Inail e PNRR
Come funziona davvero il sistema degli incentivi per l’acquisto di trattori nel 2022? In un anno complicato sotto numerosi aspetti, dalla conseguenze della guerra in Ucraina alla siccità, abbiamo cercato di fare chiarezza all’interno di un panorama complicato, in cui non sempre può essere facile destreggiarsi.
Il provvedimento per lo sgravio fiscale dei trattori con dispositivi 4.0 prevede, ancora per quest’anno, una percentuale detraibile consistente (40% del costo per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, credito del 20% per investimenti da 2,5 a 10 milioni e del 10% per la fascia dai 10 fino ai 20 milioni); mentre è noto che la misura dello sgravio andrà a declinare in modo consistente negli anni subito successivi. Tuttavia, la partita del 4.0 è ancora aperta giacché gli incentivi per il 4.0 verranno rifinanziati con il PNRR, che è concepito proprio come strumento per la transizione digitale, quindi strategico per gli anni a venire. I termini di consegna dei mezzi meccanici, inizialmente fissati al 30 giugno, sono stati prorogati al dicembre 2022.
Le detrazioni per il 4.0 per l’acquisto dei trattori
Strumento principe per il rinnovo del parco macchine e trattori è sempre il Piano di Sviluppo Rurale, che ha una dotazione finanziaria molto consistente e che ha il grande pregio di essere pluriennale, quindi utile come elemento strutturale nella politica di rinnovo del parco agromeccanico italiano. L’inizio del prossimo settennato è slittato al gennaio 2023, ma per il biennio di transizione 2021-2022 sono state stanziate ulteriori risorse, anche se le procedure di assegnazione sono ancora quelle farraginose della vecchia gestione. Il dato più importante, in prospettiva, è quello relativo alla trasformazione radicale dei sistemi di gestione del PSR, che – come noto – dall’anno prossimo passano sotto l’amministrazione nazionale venendo sottratti alla gestione da parte delle Regioni. Questo consente di superare il meccanismo dei bandi regionali, le disparità di criteri tra una Regione e l’altra, e permette allo Stato di riassegnare alle Regioni più efficienti i fondi non impegnati senza più doverli restituire a Bruxelles.
Il ‘cantiere’ PNRR
In pieno corso è la partita relativa al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che sta mettendo a punto i meccanismi di erogazione dei fondi sia pure con ritardo rispetto al calendario annunciato. La Federazione ha rimarcato soprattutto in sede politica, con il proprio “Documento di posizione”, come i fondi stanziati per la voce “meccanizzazione agricola” (circa 400 milioni per l’intero arco dei sei anni di durata del PNRR) siano largamente insufficienti. Federunacoma sta lavorando per inserire la meccanizzazione anche in altri capitoli del Piano – vedi ad esempio quelli per il rischio geologico, per l’economia delle isole, per le filiere bioenergetiche – e guarda con particolare interesse ai fondi stanziati per il credito d’imposta per Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design, che saranno prorogati, che hanno un valore strategico per imprese orientate all’innovazione come quelle del settore agromeccanico, e che possono essere cumulati con i fondi per Ricerca e Sviluppo già esistenti.
L’acquisto di beni strumentali
La Nuova Legge Sabatini, che prevede contribuiti per micro, piccole e medie imprese a copertura degli interessi su finanziamenti per l’acquisto di beni strumentali erogati da istituti finanziari accreditati, ha una dotazione finanziaria pari a 900 milioni di euro fino al 2027. Il finanziamento, che deve avere una durata di cinque anni e che è ammissibile solo per l’acquisto di beni strumentali completi escludendo parti di macchinario e componenti, prevede un investimento massimo di 4 milioni di euro per azienda. La legge di Bilancio 2022 ha ripristinato l’erogazione del contributo in più quote annuali (mentre prima era erogato in unica soluzione), ma continua a prevedere l’erogazione in una tranche unica per le domande presentate dal 1 gennaio di quest’anno per importi non superiori ai 200 mila euro, ed è comunque cumulabile con altre agevolazioni per l’acquisto di macchinari.
Investire per la sicurezza dei trattori
Nel panorama degli incentivi per la meccanizzazione agricola una caratterizzazione particolare ha il Bando ISI per l’acquisto di tecnologie con elevati standard di sicurezza, che riguarda ogni settore produttivo, ma che si estende anche alle imprese agricole. Per questa misura la percentuale d’intervento pubblico è elevata, con il 65% in conto capitale per le imprese con regime “de minimis” e con percentuali rispettivamente del 40% e 50% per le piccole e medie imprese e le microimprese, e per l’imprenditoria giovanile. La portata dell’intervento è limitata anche per quanto riguarda le unità finanziabili (massimo 1 o 2 beni tra macchina agricola con o senza motore e trattrice), ma la filosofia d’intervento è giusta perché la sostenibilità dell’agricoltura non può essere intesa solo in senso economico e ambientale, ma deve essere concepita anche in termini sociali ponendo la sicurezza sul lavoro come priorità assoluta.