Trattori, il confronto tra i modelli sopra i 300 cv: i giganti moderni dalle alte potenze
Caratterizzati da un favorevole rapporto peso potenza, garantiscono grande produttività e maggiore versatilità ottimizzando costi e consumi. Per ora la competizione è ristretta a 5 brand, ma l’agone è destinato a farsi sempre più affollato
Ad animare il mercato in questi due anni di pandemia sono stati soprattutto le nuove serie di trattori di alta potenza caratterizzati da pesi a vuoto di 10 – 11 tonnellate, passo di 3 metri e potenze superiori ai 300 cavalli. Per usare un termine pugilistico si tratta di una sorta di pesi massimi leggeri, più agili e versatili rispetto ai classici trattori di alta potenza e che meglio si adattano a un utilizzo polivalente. Una categoria di trattori che si sta rapidamente affermando, ma che ancora vede pochi marchi in gioco.
Scartando infatti i modelli da 300 cavalli che già fanno parte delle categorie di peso superiori, quindi per intenderci i Claas Axion 900, i Deutz-Fahr serie 9, i Fendt 900 Vario e i Valtra serie S, attualmente sono solo 5 a contendersi questo spicchio di mercato. Premesso che Case IH e New Holland operano come due aziende distinte, ma il loro prodotto dal punto di vista costruttivo è pressoché identico, in competizione rimangono quindi Case IH con l’Optum 300, John Deere con il 7R 290, Massey Ferguson con l’8S 305, McCormick con l’X8.631 e New Holland con il T7.315 HD. L’articolo completo, corredato da tabelle comparative, immagini e ulteriori approfondimenti è disponibile anche sul numero di marzo 2022 della rivista trattori (p.46), sfogliabile online a questo indirizzo.
Trattori: CASE IH, John Deere, Massey Ferguson, McCormick e New Holland. Le danze hanno inizio. Il design
Stilisticamente i 4 trattori non potrebbero essere più diversi. Tutti i brand hanno aggiornato il design delle carrozzerie per affermare e caratterizzare la propria immagine e nel farlo hanno intrapreso strade contrapposte. Indubbiamente chi ha osato di più è stato Massey Ferguson, che ha dato un taglio netto non solo col proprio passato, ma con la concezione classica del trattore proponendo un look audace ma orientato al raggiungimento dei più elevati standard di comfort e funzionalità. La cabina è staccata dal vano motore di ben 24 centimetri per ridurre rumore, calore e vibrazioni, mentre la forma dell’abitacolo, per aumentare il volume interno, ricorda più quella di una mietitrebbia, con una grande superficie vetrata e un tetto esteso che protegge dal sole.
John Deere ha scelto invece linee più nette e decise, che sprigionano dinamismo e danno un’idea di potenza e aggressività. Il cofano spiovente sembra voler mordere il terreno, ma ciò che più conta, consente di avere un controllo ottimale su tutta l’area di lavoro frontale. Grinta da vendere anche per il McCormick X8 con le prese d’aria laterali del cofano a branchie di squalo e la bella mascherina argentata che risalta sul rosso della carrozzeria includendo il gruppo ottico a sei fari tondi. Le linee sono armoniche e gli interni chiari danno un tocco di eleganza al tutto. Case IH e New Holland, gemelli a livello meccanico, non sembrano neanche parenti se giudicati dall’aspetto. Il T7 ha un design più classico e sobrio, mentre l’Optum si caratterizza per il profilo sinuoso e la griglia anteriore nera che accoglie l’elegante e originale gruppo ottico.
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La struttura a confronto
Dei 5 modelli il più leggero è il Massey Ferguson 8S 305, che nonostante ciò ha comunque un carico massimo ammissibile di 16 tonnellate. Non a caso è anche quello con il passo più lungo, l’unico che supera i 3 metri, per avere più stabilità e mantenere livelli elevati di trazione senza dover ricorrere a un eccessivo zavorramento. Un semitelaio abbraccia il motore e funge da supporto per l’assale anteriore a sospensioni idrauliche e per il sollevatore anteriore integrato da 4.800 chili.
Più pesante è il John Deere 7R290, che potendo però contare su qualche cavallo in più ha un rapporto peso/potenza abbastanza contenuto, e anch’esso un carico massimo consentito di 16 tonnellate. Optando per la trasmissione da 40 km/h, e solo con l’assale anteriore sospeso e dotato di impianto di frenatura a dischi in bagno d’olio, il carico massimo consentito sale però a 18 tonnellate.
Optum e T7 hanno il motore montato su un semitelaio da 270 kg in grado di gestire agevolmente i carichi generati dal sollevatore anteriore e dal supporto dell’assale anteriore. La struttura robusta è confermata anche dall’utilizzo di assali Heavy Duty, e così il peso totale consentito arriva a ben 16.800 chili. Nella media i valori dell’X8, che ha un rapporto peso potenza di 35,5 kg/cv e un peso massimo ammissibile di 16 tonnellate. Il campione di Fabbrico (è il più potente dell’intera produzione della Casa emiliana) ha il motore collocato su un robusto chassis in fusione di ghisa e sospeso su silent block, in modo da isolare la cabina e la trasmissione dalle vibrazioni e spostare in avanti il baricentro per migliorare il bilanciamento del trattore. L’assale anteriore pivotante a parallelogramma sospeso centralmente, a ruote indipendenti, è a controllo elettronico e permette di regolare l’altezza al suolo dell’avantreno
Sotto il cofano l’anima del trattore: il motore
Anche a livello di propulsori le differenze tra i costruttori sono marcate. Tranne il gruppo Argo, tutti gli altri si producono in casa i motori, e dunque le scelte sono ‘obbligate’. I due modelli del gruppo CNH si affidano all’FPT Nef N67, Massey Ferguson all’Agco Power 74 HD e John Deere al PowerTech PVS 6090. La scelta di McCormick è per il 6,7 litri di Torino, che a Fabbrico hanno rinominato Beta Power. Le potenze massime vanno dai 305 cavalli dell’8S ai 313 di Optum e T7, fino ai 319 del 7R, che dispone anche di un boost per arrivare a 332 in trasporto e nei lavori alla presa di forza. In virtù della sua maggiore cubatura, ben 9 litri, il PowerTech è anche quello con la coppia massima più alta.
Dotato di turbina a geometria variatile, il PVS 60690 abbatte fumi e NOx con l’azione combinata dell’Egr con il sistema di post-trattamento che comprende Scr, catalizzatore Doc e filtro antiparticolato Dpf. Molto più compatto il Nef N67 da 6,7 litri è quello con la densità di potenza più elevata e anche un sistema di abbattimento delle emissioni più snello, senza Egr e senza filtro antiparticolato, qui sostituito da un semplice Cuc, cioè un catalizzatore di pulizia. Un turbo a geometria variabile e il common rail assicurano prestazioni reattive, mantenendo la coppia massima di 1.282 Nm a 1.400 giri/ min.
Sul McCormick il Nef ha lo stesso valore di coppia e una potenza massima dichiarata di 310 cavalli. Praticamente la stessa coppia del 7,4 litri finlandese che equipaggia il Massey Ferguson 8S, tarato a 305 cavalli di potenza massima.Valori che, vista la cubatura, raggiunge senza particolari sollecitazioni nel segno della massima affidabilità. In versione Stage V le valvole sono a regolazione idraulica e per contenere le emissioni, oltre a Doc e Scr c’è anche in questo caso un semplice catalizzatore antiparticolato