Trattore a vapore, un raro esemplare è arrivato in Italia
Il mezzo, direttamente dalla Pampa argentina, è stato esposto in centro a Pieve di Soligo, nel trevigiano. Promotore dell'iniziativa l'imprenditore Diotisalvi Perin
Prima dei testacalda, prima dei cingolati a un cilindro, insomma all’alba della rivoluzione della meccanizzazione agricola a cavallo tra XIX e XX secolo, i precursori dei moderni trattori andavano a…vapore. Sì, avete letto bene: il trattore a vapore utilizzava la stessa tecnologia perfezionata da James Watt nella seconda metà del ‘700, la stessa che diede il via alla prima rivoluzione industriale e poi, qualche decina di anni più tardi, smosse la locomotiva della prima linea ferroviaria. Uno di questi primissimi macchinari agricoli è arrivato a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso.
Qui, a partire dal 12 gennaio 2023, nella centralissima piazza Vittorio Emanuele II è stato esposto a favore di appassionati, cittadini e semplici passanti. Il trattore a vapore è stato fatto arrivare dall’imprenditore imprenditore Diotisalvi Perin direttamente dall’Argentina, dove è stata utilizzata per arare e preparare i campi della pampa fino agli anni ’70 del Novecento, con quasi un secolo di onorato servizio sulle spalle. L’imprenditore, fondatore della Perin Gruppi Elettrogeni, non è nuovo a questa tipologia di (interessanti) iniziative culturali, essendo un grande appassionato di meccanizzazione agricola e automotive: la sua collezione privata conta oltre cento pezzi storici, vere e proprie leggende che hanno scritto la storia del settore.
Trattore a vapore, la storia della meccanizzazione agricola di fine Ottocento
L’arrivo del “pezzo forte” a grandezza naturale nella piazza di Pieve di Soligo è stato anticipato dall’esposizione di un modello più piccolo di locomotiva a vapore, ricostruita fedelmente sulla base di un progetto di fine Ottocento. Una riproduzione minuziosa, con tanto di caldaia per la legna e ruote motrici fiammanti. Il trattore a vapore reale, poi, è arrivato intorno alle 11.30 ed è stato parcheggiato (o meglio spostato visto che momentaneamente non è ancora semovente) proprio di fronte al municipio, per una sorta di inchino alla città, non senza qualche difficoltà causata soprattutto dall’imponente mole del mezzo, non dotato delle recenti tecnologie che hanno semplificato di molto la vita degli agricoltori.
Ma Perin non intende fermarsi qui: l’imprenditore trevigiano (che è anche a capo del ‘Comitato imprenditori veneti Piave 2000’) intende infatti rimettere il trattore a vapore in funzione al 100%, in modo da renderlo pienamente operativo per la prossima festa della trebbiatura a Campodoro (nel padovano). Il sogno resta quello di trasformare la sua collezione privata in un vero e proprio museo aperto al pubblico e promotore di iniziative culturali per le scuole, in modo da far conoscere alle nuove generazioni la gloriosa storia della meccanizzazione agricola.