Con la siccità che flagella le colture italiane e il grande caldo che non accenna a finire (ma, anzi, molto probabilmente peggiorerà nei prossimi giorni), programmare la gestione degli invasi d’acqua e progettare il potenziamento di quelli già esistenti appaiono come due proposte quanto mai fondamentali per garantire le giuste risorse all’agricoltura, in queste settimane in grande difficoltà in praticamente tutte le regioni italiane. Una programmazione attenta e ragionata che, però, non può non prescindere dalla semplificazione e dallo snellimento burocratico per la realizzazione di nuovi invasi. Come è stato sottolineato durante la cabina di regia sulla questione della siccità riunitasi presso la Regione Toscana (all’interno del Palazzo Strozzi Sacrati).

All’incontro, oltre ai rappresentanti dei settori regionali coinvolti (ambiente, protezione civile, agricoltura, infrastrutture e urbanistica), ad AIT, Anbi e EAUT, sono stati invitati anche quelli delle categorie agricole ovvero Confagricoltori, Coldiretti e Cia, oltre a Cispel. Insieme al presidente Eugenio Giani è intervenuta anche l’assessora all’ambiente Monia Monni. L’obiettivo principale è giungere in tempi rapidi all’istituzione di un tavolo tecnico con tutti i soggetti regionali coinvolti e i tecnici delle categorie agricole, per studiare un piano di semplificazione, sia dal punto di vista normativo che procedurale.

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“Anzitutto vogliamo arrivare quanto prima ad un quadro dei danni che la siccità ha causato e sta causando, in modo da inoltrare al governo la richiesta di emergenza nazionale”, ha esordito il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “In secondo luogo vogliamo arrivare a delle procedure che, al di là del momento attuale, ci permettano di realizzare il maggior numero di laghi, laghetti e invasi e salvaguardare quelli già esistenti. Dobbiamo sburocratizzare il sistema di leggi e regolamenti per consentire al pubblico e al privato di arrivare ad opere che potranno rivelarsi preziose in periodi di siccità. Infine vogliamo individuare i siti dove ricavare da subito spazi di raccolta di acqua da utilizzare nei momenti di necessità. Il confronto è stato positivo ed insieme alle categorie agricole ci riuniremo per individuare gli interventi strategici”.

“Il tavolo di oggi – ha spiegato l’assessora Monia Monni – si è concentrato soprattutto sul mondo agricolo, che è in grandissima sofferenza e si prevede che lo sarà ancora per un po’, poiché le previsioni meteo non ci sono favorevoli. Abbiamo fatto il punto sia sugli interventi per fronteggiare l’emergenza, da inserire nella richiesta di emergenza nazionale che contiamo di presentare quanto prima, sia sulle richieste dello stato di calamità in agricoltura, per le quali ARTEA ha già aperto la procedura per la loro raccolta”.

“Probabilmente questo ultimo punto è anche più importante dato che ci arrivano notizie di tentativi di realizzazione di nuovi invasi che però si incagliano, si rallentano o che vengono abbandonate a causa di difficoltà burocratiche”, ha poi concluso. “Sui progetti – ha poi concluso Monni – vogliamo impostare un lavoro di accompagnamento per far sì che essi stessi siano valutabili in tempi più rapidi. Rispetto ai nuovi invasi, il presidente ha dato mandato di capire quali possono essere i 4 o 5 che si possono realizzare in tempi brevi e arrivare ad una valutazione insieme ai territori per agire il prima possibile”.

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