Infinite Possibilities. Possibilità infinite. Il sottotitolo che Syn Trac ha scelto di porre a completamento del suo logo, un fiore con quattro petali speculari a mo’ di infinito, rappresenta perfettamente la filosofia con cui è stato sviluppato il suo mezzo di punta: un isodiametrico votato alla versatilità totale, in grado di adattarsi ai diversi contesti di utilizzo, potendo quindi diventare ora una terna, ora un sollevatore telescopico. No, non c’entrano nulla i Transformers e non siamo impazziti: il macchinario sviluppato dal produttore austriaco di Bad Goisern (Alta Austria), come ribadito dai produttori, nasce con l’intento di assecondare la pluralità di esigenze e di compiti che caratterizzano le imprese agricole contemporanee, dallo spostamento delle balle di fieno alla semina dei campi, tutto in un unico strumento di lavoro.

Una pluralità di funzioni – per la manutenzione delle strade, per il trasporto e chi più ne ha, più ne metta – che richiede ovviamente l’ausilio di attrezzi dedicati, installabili sul Syn Trac (il mezzo ha lo stesso nome della casa produttrice) grazie a un sistema di attacco/stacco frontale e posteriore completamente automatizzato e simmetrico. Attivabile con il tocco di un semplice pulsante in cabina, il sistema è in grado disaccoppiare l’impianto idraulico, l’impianto pneumatico, l’albero cardanico, l’impianto elettrico e il software dall’attrezzo in poco meno di un minuto, e non richiede l’ausilio dell’operatore, che può quindi rimanere comodamente seduto nella cabina.

Si tratta di caratteristiche che inseriscono di diritto il Syn Trac all’interno delle spinte alla multifunzionalità ormai sempre più centrali nel settore, e che hanno convogliato le energie sia di grandi produttori che di start-up: lo dimostrano, per esempio, il trattore pesante elettrico e autonomo Sesam 2 di John Deere, caratterizzato da una cabina “sganciabile” dal corpo macchina, o il NEXAT-Systemtraktor, un colosso scomponibile in grado di lavorare su ampie superfici (vincitore, tra l’altro, dell’ambitissimo “Agritechnica Innovation Gold Award”).

Syn Trac, possibilità ovunque

Con una larghezza di 2.550 mm, un’altezza di 3.400 mm, una lunghezza di 4.700 mm e un passo di 3.300 mm, il Syn Trac porta in dote un sistema di assali Tatra con sospensioni indipendenti e una sospensione idropneumatica per il comfort dell’operatore. Alla flessibilità di utilizzo, grazie alle già citate “infinite” possibilità di accoppiamento, si affianca anche una considerevole manovrabilità, grazie agli assi sterzanti (sia anteriori che posteriori) che permettono un raggio di sterzata di 4,5 m a garantiscono una trazione integrale permanente 4×4 con differenziali longitudinali e trasversali. Ma anche qui, in caso di configurazione particolari con rimorchio, le possibilità si sprecano (4×4+2 o 6×6).

Il sistema propulsivo Stage V da 9.3 litri, installato direttamente sotto la cabina (da cui deriva l’inusuale forma del Syn Trac), è un 6 cilindri Caterpillar CAT C9.3B in grado di sprigionare 420 cv e una coppia massima di 1.900 Nm a 1400 giri/minuto. Il cambio CVT e la trasmissione idromeccanica garantiscono due principali regimi di velocità, uno più lento (compreso in un range tra gli 0 e 60 km/h) e uno più veloce (tra gli 0 e gli 80 km/h). La pompa idraulica standard eroga 180 l/min a 210 bar e, in opzione, anche fino a 360 l/min. Il Syn Trac include poi una pompa a pistoni assiali con rilevamento del carico da 180 l/min e 250 bar con 6 valvole a doppio effetto da 120 l/min sul sistema di aggancio anteriore e posteriore. Mentre il contenuto del serbatoio idraulico è di 120 litri, quello per il diesel è di ben 420 litri (con l’AdBlue a 35 litri): valori che garantiscono un’ampia autonomia operativa al mezzo.

La sicurezza prima di tutto

La cabina è interamente ricoperta di pannelli di vetro e il posizionamento sopra il sistema propulsivo garantisce una visibilità maggiorata rispetto ai classici trattori, permettendo una visione costante dei sistemi di aggancio/sgancio automatizzato degli attrezzi. Mentre la colonna dello sterzo è regolabile in tre direzioni, il sedile del conducente, che può essere ruotato, è disponibile in due versioni: uno con schienale alto e l’altra con schienale ribassato. Discorso simile anche per il sedile del passeggero. Dal lato infotainment di bordo troviamo due pannelli operativi, uno da 7” e l’altro da 12”, una radio con lettore CD, USB, Bluetooth, con possibilità di utilizzare il vivavoce. Completano il quadro il sistema di climatizzazione automatico e il sistema di riscaldamento per specchietti retrovisori e parabrezza (ma disponibile solo come optional). Dunque, caratteristiche di grande maneggevolezza e visibilità che, combinate all’automazione della gestione degli attrezzi, elevano a potenza il concetto di sicurezza, centrale durante tutto lo sviluppo del mezzo austriaco.

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