Sblocco produzione macchine agricole. L’appello di Malavolti
FederUnacoma non ci sta e a dar manforte alla presa di posizione della Federazione italiana dei costruttori ci sono anche le organizzazioni professionali agricole nazionali ed europee – Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copa Cogeca – con lettere ufficiali alle autorità politiche. «Il fatto che la meccanica agricola sia stata eliminata dall’allegato delle produzioni essenziali dal DM del […]
FederUnacoma non ci sta e a dar manforte alla presa di posizione della Federazione italiana dei costruttori ci sono anche le organizzazioni professionali agricole nazionali ed europee – Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copa Cogeca – con lettere ufficiali alle autorità politiche.
«Il fatto che la meccanica agricola sia stata eliminata dall’allegato delle produzioni essenziali dal DM del 25 marzo, come parte integrante della filiera agroalimentare è incomprensibile – sostiene FederUnacoma – anche a fronte del fatto che in tutti gli altri Paesi i provvedimenti per l’emergenza Covid 19 autorizzano la produzione di macchinario agricolo proprio in quanto componente necessaria della filiera».
FederUnacoma. La meccanizzazione è attività essenziale
Allo stesso modo le aziende produttrici di ricambi e componenti devono avere la possibilità di proseguire l’attività per dare supporto in caso di guasti o malfunzionamenti di macchine e attrezzature a chi opera in ambito agroalimentare. Senza trascurare poi l’apporto della meccanizzazione nella produzione di bio-energia anch’essa strategica per l’economia del Paese.
«Le imprese agricole richiedono macchinari in funzione delle rotazioni colturali e delle necessità stagionali – ha spiegato il Presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti con una lettera trasmessa ieri al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte – acquistando attrezzature per la lavorazione del terreno, mezzi per i trattamenti alle colture, per l’irrigazione, per la fienagione, l’ortofrutta, la preparazione dei mangimi zootecnici e la mungitura. Senza questi mezzi non è possibile effettuare le semine, proteggere le coltivazioni dalle malattie, dai parassiti e dalla siccità, allevare gli animali e produrre quindi gli alimenti che si trovano al supermercato».
MECCANIZZAZIONE AGRICOLA. TUTTI FERMI TRANNE…
L’allarme arriva anche dal CEMA
Il CEMA, che riunisce le industrie della meccanica agricola di 11 Paesi, ha diffuso ieri un documento nel quale si esprime preoccupazione per le conseguenze del blocco della produzione italiana sull’agricoltura europea.
Il nostro Paese è infatti, insieme alla Germania, il maggior produttore in Europa di macchinario agricolo e copre il fabbisogno di meccanizzazione di una cospicua parte del continente.
«L’Italia è cruciale per la produzione europea – scrive il Segretario Generale del CEMA Jerome Baudry nella sua comunicazione – e impedire ancora questa attività avrebbe un effetto domino sulla catena di approvvigionamento per le macchine agricole, mettendo a repentaglio la sicurezza alimentare di oggi e domani».
«Se gli agricoltori europei non avranno accesso alle attrezzature, ai servizi e ai pezzi di ricambio ordinati – ribadisce la nota del CEMA – il loro lavoro si interromperà». L’attività delle industrie della meccanica agricola deve svolgersi naturalmente in condizioni di sicurezza e nel rispetto delle norme imposte dall’emergenza – raccomanda il Comitato Europeo – ma questo comparto deve restare parte integrante della filiera agroalimentare.