Stefano Patuanelli è il nuovo Ministro delle Politiche AgricolemAlimentari e Forestali (MIPAAF), carica che è stata ricoperta provvisoriamente dall’ex premier Giuseppe Conte dopo le dimissioni lo scorso 13 gennaio di Teresa Bellanova, che è stata ministra del MIPAAF a partire dal 5 settembre 2019, giorno di insediamento del Governo Conte-Bis.

Patuanelli

Patuanelli, ministro del Governo Draghi

Venerdì 12 febbraio in tarda serata lo scioglimento della riserva, poi sabato 13 a mezzogiorno il giuramento: l’esecutivo di Mario Draghi è finalmente diventato realtà, mettendo fine alla crisi di governo “al buio” iniziata più di un mese fa con le dimissioni dalle cariche istituzionali dei membri di Italia Viva. Un lungo mese che, nel pieno dell’emergenza economica e sanitaria, ha visto il governo Conte-bis sulle montagne russe, prima con l’ottenimento risicato della fiducia in Camera e Senato, poi con la ricerca dei cosiddetti “responsabili” (appellativo cangiante utilizzato per indicare i parlamentari all’opposizione che sarebbero potuti entrare nella maggioranza) e infine, dopo la presa di coscienza dell’ingovernabilità, con la rassegna delle dimissioni dell’ex Presidente del Consiglio Conte e la partita che tornava nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Matterella.

Stefano Patuanelli, dal MISE al MIPAAF

A giurare lo scorso sabato c’era anche Stefano Patuanelli. Nuovo Ministro per le Politiche Agricole, Patuanelli nel Governo Conte-Bis è stato Ministro per lo Sviluppo Economico (MISE). Dicastero ora presieduto dal leghista Giancarlo Giorgetti. Patuanelli, 46 anni e di origini triestine, ha una laurea in ingegneria edile.

Grillino della prima ora, attivo praticamente dal lancio dei primi meetup online nel 2005 che avrebbero poi anticipato la nascita del Movimento 5 Stelle, è stato a lungo consigliere comunale nella sua città natale, Trieste. Eletto nella circoscrizione Friuli-Venezia Giulia nelle Politiche del 4 marzo 2018, diventa capogruppo dei grillini al senato. Durante la crisi del governo giallo-verde nell’estate del 2019 si attiva immediatamente per aprire un dialogo con il centrosinistra. Il 5 settembre 2019 giura come Ministro del MISE e, sin da subito, ha a che fare dossier delicatissimi.

Ora, come nuovo Ministro delle Politiche agricole, sono tante le sfide che lo aspettano: dalla transizione 4.0 nel solco dell’agricoltura di precisione, alla gestione e alla pianificazione del Recovery Fund per il settore primario.

Patuanelli
Il Governo Draghi nella foto di rito durante la cerimonia d’insediamento. Per la prima volta nella storia i ministri sono distanziati tra loro, in ottemperanza alla normative sanitarie per il contenimento dell’epidemia

Il team scelto da Mario Draghi

La scelta dei ventitré ministri da parte del neo premier Draghi arriva dopo una settimana di intense consultazioni, che hanno portato all’ingresso nella compagine governativa anche di due forze politiche prima all’opposizione, ovvero Forza Italia e Lega. Dunque all’interno del nuovo esecutivo di larghe intese, oltre ai ministri tecnici e quindi esterni ai partiti, ci sono: Movimento 5 Stelle (4 ministri), Partito Democratico (3 ministri), Forza Italia (3 ministri), Lega (3 ministri), Liberi e Uguali (1 ministro) e Italia Viva (1 ministro).

Il Governo Draghi è composto da un misto tra tecnici e politici ed è guidato da un unico grande scopo: traghettare l’Italia fuori dalla crisi del Coronavirus. Un compito difficilissimo che, stando alle parole con cui Mattarella ha tratteggiato il complicato momento storico che l’Italia e il mondo intero stanno vivendo nel pieno della pandemia da Covid-19, sarebbe dovuto spettare a una figura di “alto profilo” in grado di affrontare le tre grandi sfide che il Paese dovrà fronteggiare nei prossimi mesi cruciali del 2021: quella del Recovery Fund, quella dei vaccini ed infine quella del lavoro, taglieggiato dalla crisi economica seguita a quella pandemica.

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