trattore autonomo cinese

«Un nuovo marchio di trattori lavora in un campo della Cina dell’Est senza alcun pilota a bordo, lasciando intravvedere quello che sarà il futuro della guida autonoma nella meccanizzazione agricola». La notizia arriva dalla Reuters, e conferma l’intenzione del governo cinese, manifestata già lo scorso autunno, di spingere le aziende di settore a sviluppare entro soli 7 anni un portafoglio completo di macchine fully-automated, capaci di piantare, fertilizzare, raccogliere.

La Cina licenzia il trattorista e punta a fare tutto da sola

La strada è ancora lastricata di difficoltà – puntualizza la stessa Reuters – a partire dagli elevati costi, che certo non sono un
elemento marginale in un’agricoltura, quella cinese, dove domina la polverizzazione delle unità produttive. E questo a differenza, per esempio, di Australia e Stati Uniti, altre nazioni che stanno strizzando l’occhio alla guida autonoma.

Pechino sembra comunque decisa a non mollare il colpo e rilancia, ricordando che le possibilità di scalare i vertici di questa nuova branca della meccanizzazione sono favorite anche dalla disponibilità di tecnologie satellitari ampiamente collaudate. E per non lasciare troppi dubbi, ha già inserito proprio la meccanizzazione agricola nella campagna Made in China 2025, volta a creare un mercato interno pressoché monopolizzato dalle produzioni locali.

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