Mezzi sempre più polivalenti in grado, all’occorrenza, di cambiare ruolo e di sopperire alla mancanza di specifici macchinari in azienda, diventando ora degli specializzati, ora degli utility, all’insegna di quella versatilità d’uso ormai cifra caratteristica dell’impresa agricola contemporanea. No, non stiamo parlando dei protagonisti della fortuna saga “Transformers” diretta da Michael Bay ma, più semplicemente, dei sollevatori telescopici, tra i protagonisti nei padiglioni delle ultime due grandi fiere di settore, Sima a Parigi e Eima a Bologna. Nonostante la contrazione fisiologica del mercato nel 2022, le novità in questo segmento si sono susseguite senza soluzione di continuità per tutto l’anno, nel solco di alcune chiare direttive. : dal miglioramento delle tecnologie 4.0 di bordo all’efficientamento delle motorizzazioni, senza dimenticare il ruolo cruciale dai servizi post-vendita offerti dai produttori. Eccole, produttore per produttore.

Dieci

Dieci da una parte ha proseguito innovando le gamme di sollevatori telescopici con motorizzazione “tradizionale”, mentre dall’altra ha scelto di puntare sull’ibridizzazione. Il produttore di Montecchio Emilia ha quindi svelato il top di gamma Agri Max Power X2 che porta in dote, per la prima volta al mondo nel segmento dei telescopici, la trasmissione HVT-1, in sostanza una Power Split che combina i migliori aspetti delle trasmissioni idrostatiche e delle trasmissioni powershift, e può arrivare fino a 50 km/h. Articolata in tre nuovi modelli, la gamma monta il collaudato motore NEF N45 Turbo Common Rail di FPT, evoluto allo standard Stage V.

L’altra novità in fatto di sollevatori telescopici targata Dieci, vincitrice al concorso “Novità Tecniche” 2022 di Eima (ed esposta con i vincitori all’ingresso della fiera), è l’Hybrid Boost System, per l’occasione installato su un mezzo con livree bianche, blu e nere, diverse dal tipico giallo che caratterizza i mezzi del produttore emiliano. Il cuore pulsante di questo sollevatore telescopico è un sistema ibrido composto da un motore diesel e un ‘Hybrid Pack’ da 55 + 10 kW, senza urea, che è andato a sostituire il propulsore precedente da 79 kW (dotato, invece, di SCR e urea). Sviluppato con uno schema modulare – e quindi installabile anche sui futuri modelli del brand – il sistema ibrido, grazie a un sofisticato pacchetto tecnologico, è in grado di attingere energia dalle batterie solo quando necessario ed è in grado di ricaricarsi durante le operazioni a basso consumo.

Faresin

Sul palcoscenico internazionale di Eima, Faresin ha sfoggiato il nuovo FS 9.32 Compact, fratello maggiore dell’FS 7.32 Compact, protagonista dell’edizione 2021 della kermesse bolognese, dove era presente in versione con cabina ribassata, con altezza di 2,06 m. Una capacità massima di sollevamento di 3,2 ton e un’altezza di sollevamento che raggiunge i 9 metri mettono in evidenza le caratteristiche da tuttofare della gamma che, per l’occasione, è stata completamente riprogettata, in linea con le mutate esigenze del settore. Il cofano è stato inclinato (e leggermente abbassato) a spiovere sulla ruota anteriore destra per aumentare la visibilità generale del mezzo. L’FS 7.32

Compact presenta un sistema idraulico sovradimensionato, con portate da 120 a 180 litri/min in base all’allestimento, in grado di assicurare cicli di lavoro estremamente rapidi. Oltre al rinnovamento delle gamme endotermiche, Faresin prosegue anche nel solco dell’elettrificazione: lo dimostra la presenza del 6.26 Full Electric allo stand di Eima dove, per l’occasione, è stato mostrato anche il nuovo sistema Fast charge onboard che ricarica completamente la batteria in sole due ore e mezza. Un mezzo sempre più apprezzato nel settore, dotato di due motori elettrici sincroni alimentati da batterie al litio – disponibili in tre versioni: 24 kW/h (315 Ah), 32 kW/h (420 Ah) e 43 kW/h (560 Ah) – e adatto a operare in ambienti chiusi come serre o stalle.

Merlo

Rimanendo in tema fiere e sollevatori telescopici, il piatto è stato ricco in entrambi gli stand imbastiti da Merlo, sia al Sima che a Eima (l’unico produttore italiano ad essere presente in entrambe le fiere). A catalizzare l’attenzione dei visitatori, oltre ai bestseller compatti TF30.9-115 (con una portata di 3.000 kg e un’altezza di sollevamento di quasi 9 metri) e ai P7210 ad ‘Alta Capacità’, è stata senza dubbio la nuova gamma elettrica, parte della cosiddetta ‘Generazione Zero’ (riassumibile in 0 emissioni, 0 rumorosità e 0 utilizzo di combustibili fossili): l’e-Worker. La gamma è articolata in due modelli: il 25.5-60 a due ruote motrici, specificatamente pensato per le applicazioni in campo edile e il 25.5-90 a quattro ruote motrici, ideale per il settore agricolo. Per lo sviluppo della gamma elettrica i progettisti Merlo sono partiti dal foglio bianco e hanno ripensato il posizionamento dei principali elementi meccanici, a partire dalla catena cinematica.

Che prevede due motori elettrici anteriori, uno per ruota, per i modelli a due ruote motrici, e l’aggiunta di un terzo motore elettrico posteriore, posizionato verticalmente e flangiato sull’assale posteriore, nei modelli 25.5-90. A Sima, in bella vista nel padiglione 7, spiccava il nuovo compatto P30.7L, con la ‘L’ a indicare la cabina del tetto ribassata, adatta a lavorare anche in ambienti stretti. In grado di movimentare fino a 3 ton di materiale e con uno sbraccio di quasi 7 metri, è spinto da un motore Kohler 4 cilindri, coadiuvato da una trasmissione idrostatica a due velocità e una pompa idraulica Load Sensing da 250 l/min.

New Holland

Graditissima sorpresa, invece, la presenza di un sollevatore telescopico TH tra i mezzi esposti da New Holland a Eima. Si tratta di mezzi alimentati da motori NEF a 4 cilindri da 4,5 L Stage V, con un range di potenze compreso tra 121 e 145 cv, e trasmissione PowerShift (a scelta con diverse possibilità di marce). Anche se la presentazione ufficiale dei nuovi modelli (cinque in totale, con quattro varianti) risale a qualche anno fa, il mezzo è stato comunque esposto nella Sala Quadriportico nella versione top di gamma TH9.35 con braccio fino a 9.1 metri.

Il nuovo sistema di autolivellamento elettroidraulico per sollevatori telescopici che porta in dote ha infatti vinto il premio nel concorso “Novità Tecniche”. In sostanza, nella nuova soluzione per la gestione degli attrezzi, è stato eliminato il cilindro di compensazione: al suo posto sono stati incorporati due sensori angolari, situati nella zona anteriore e posteriore del braccio per monitorare l’angolo di movimento, mantenendo autolivellato l’attrezzo grazie a una centralina elettronica

Gruppo Wacker Neuson: Kramer e Weidemann

Corpose anche le novità in arrivo dalla Germania nel mondo dei sollevatori telescopici. Si parte dal gruppo Wacker Neuson, di cui fanno parte due specialisti nel segmento dei telescopici: Weidemann e Kramer. Quest’ultimo, presente a entrambe le fiere di settore all’interno del padiglione di John Deere (costruttore con cui ha stretto una partnership nel 2017), ha svelato il KT144e, un nuovo sollevatore telescopico elettrico ultracompatto. Con un’altezza inferiore a 2 metri e una larghezza di circa 1,60 metri, nonché un peso massimo operativo di 3.250 chilogrammi, può montare a scelta due batterie agli ioni di litio, da 18 kWh o 28kWh, in grado di far raggiungere al mezzo una velocità di 25 km/h. Il KT144e, tra l’altro, porta in dote una capacità di ricarica maggiorata combinata a un nuovo design della spina. Dal lato endotermico, è stata rinnovata la gamma KT di sollevatori telescopici, con un carico utile compreso tra 3 e 5,5 ton. Oltre al miglioramento della visibilità sulla parte destra del mezzo, per questa gamma Kramer ha anche aggiornato le funzionalità del bloccaggio differenziale e dello stabilizzatore di carico. Rinnovamento con dialettica elettrico-endotermica anche per Wedeimann.

Da una parte l’arrivo del compatto T4512e con batteria agli ioni di litio: largo 1,56 m e alto 1,99 m, ha un’altezza di sollevamento di 4,50 e un carico utile di 1,25 t, sarà lanciato sul mercato con due batterie tra cui scegliere (da 18 kWh o 28 kWh) unitamente al Batterie Management System (BMS), in grado fornire picchi di potenza e, al contempo, monitorare costantemente la temperatura. Dall’altra, invece, il completamente della gamma di grandi dimensioni con l’introduzione del top di gamma T9535, con un’altezza di sollevamento fino a 9 m (prima il massimo era di 7 m). In questo caso, i motori Stage V di Perkins sono disponibili in due varianti: quella base da da 90 kW/122 cv e, opzionalmente, la più potente da 100 kW/136 CV. Le tipologie di sterzo sono tre (integrale, dell’assale anteriore e a granchio), mentre le velocità massime disponibili sono di 30 o 40 km/h.

Fendt

Sempre rimanendo in terra teutonica altri due grandi produttori di sollevatori telescopici hanno svelato nuovi modelli nel corso del 2022. Fendt ha fatto il punto sul nuovo T740 Cargo, con un’altezza di sollevamento di 7.70 m e una capacità di 4 ton. La caratteristica peculiare è la cabina TopViewCab, in grado di sollevarsi dal corpo macchina fino a un’altezza di 4.40 m, caratteristica che permette all’operatore di avere una visione diretta sulla parte interna del rimorchio o della vasca dove sta operando. Il motore è un 4 cilindri Cummins Stage V da 136 cv, mentre la velocità massima è di 40 km/h. Per ora, tuttavia, non è ancora previsto per il mercato italiano.

Claas

Claas, invece, ha annunciato l’arrivo di importanti novità per le sue gamme di sollevatori telescopici Scorpion che, per il Model Year 2023, porteranno in dote nuove motorizzazioni Deutz a quattro cilindri in grado di sviluppare una potenza maggiorata di 6 cv, nuove funzioni meccaniche (come quelle legate all’impianto frenante) e un impianto idraulico nuovo di pacca. Senza tralasciare i consueti ritocchini al design, sia interno che esterno, molto apprezzati dagli operatori. Attualmente la gamma è composta da sei modelli con motori da 143 e 156 cv e pesi effettivi che oscillano tra 7,5 ton e 11,7 ton.

Manitou

Dal canto suo, Manitou ha annunciato i nuovi sollevatori telescopici ULM (Ultra Light Manitou). Si tratta di soluzioni di sollevamento super compatte e trasportabili. Due i modelli disponibili, con capacità da 1.250kg o 1.500kg e all’altezza di sollevamento di 4,30m, e caratteristiche adatte sia all’ambito edile che agricolo. I modelli della gamma ULM possono essere trasportati da un rimorchio standard, rimanendo al di sotto del limite dei 3.500kg. Il motore è 3 cilindri Yanmar Stage V, con cilindrata di 1642 cm³ e una potenza di 35.1 cv, e in grado di raggiungere la coppia massima di 105 Nm a 1950 giri. Con una trasmissione idrostatica (2 marce in avanti e 2 indietro), il Manitou ULM ha una pompa idraulica da 48 l/min e un distributore “flow sharing”.

Il serbatoio dell’olio è da 39 l, mentre quello del carburante da 35 l. Gradita sorpresa, messa in bella mostra al Sima, anche il quarto e ultimo modello della gamma ad alta capacità NewAg XL, ovvero il potente MLT 850-145 V+. Destinato alle grandi aziende agricole, vanta caratteristiche di rilievo come la capacità di sollevamento di 5 t, l’impianto idraulico veloce e la nuova benna per cereali da 4.500 litri. Il costruttore francese ha anche rivelato che sono in sviluppo soluzioni a idrogeno. Ma per il loro arrivo sul mercato occorrerà aspettare anche ora un bel po’, almeno fino al 2026.

Bobcat

Direttamente dagli Stati Uniti arriva invece il nuovo modello super della gamma di telescopici della serie R di prossima generazione: il Bobcat TL25.60, svelato per la prima volta al Bauma ma presente anche nello stand di Eima, con una livrea camuffata (l’arrivo sul mercato è previsto per il 2023, quindi c’è ancora tempo per qualche “ritocchino” estetico). Il TL25.60 è quindi l’undicesimo telescopico a telaio fisso della serie R, e si pone come la macchina più piccola della linea: l’altezza è di 1.930 mm mentre la larghezza è di 1.832 mm.

È spinta da un motore Bobcat Stage V da 75 cv, la capacità operativa nominale è di 2.500 kg, l’altezza di sollevamento massima raggiunge i 5,9 m, con uno sbraccio di 3,3 m. La cabina, estremamente spaziosa, è la stessa dei modelli superiori. Sempre a Eima, erano presenti anche altri due modelli della serie R, il TL43.80 e il TL30.60, con i nuovi pacchetti di dotazioni AGRI, articolati tra una e quattro stelle, con caratteristiche sempre più performanti, in base alle specifiche esigenze degli operatori. Riprogettata anche la cabina, ora con un profilo maggiormente inclinato, studiato per garantire ancora più visibilità.

JCB

Sebbene JCB fosse l’unico tra i grandi brand a non essere presente in entrambe le fiere, anche da parte del produttore inglese le novità di prodotto non sono mancate durante tutto il 2022. A partire dal Loadall 542-70 AGRI Pro, svelato in un evento stampa insieme ai nuovi trattori Fastrac iCON (vincitori del Sustainable TOTY 2023). Questo telescopico porta in dote un motore sviluppato internamente da JCB, ovvero il DieselMAX da 4,8 litri, in grado di erogare fino 173 CV (129 kW) e 690 Nm di coppia. Tra le novità ci sono la trasmissione JCB DualTech VT ibrida idrostatica/meccanica diretta (per una velocità massima di 50 km/h) e il nuovo impianto frenante idraulico a doppio asse con innesto automatico a quattro ruote motrici.

A luglio è stato svelato il compatto JCB 525-60 AGRI, più piccolo dei fratelli maggiori delle gamme superiori, ma dotato di caratteristiche simili: dalla trasmissione idrostatica a 2 velocità con cambio JCB standard al sistema Smoothride System (SRS), che isola il braccio e il carico dai movimenti del telaio. Il motore è un Kohler da 55 kW. Infine, spazio ai piccoli, con il JCB 514-40, il sollevatore telescopico più compatto di sempre caratterizzato da un’altezza della cabina di soli 1,8 m e una larghezza di 1,56 m. La potenza è di 25 cv, mentre la velocità di traslazione massima è di 15 km/h (con trasmissione idrostatica Bosch).

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