Il SIMA resta a febbraio. L’EIMA è ‘salva’!
Fake news o provocazione? Comunque sia il Sima resta a febbraio negli anni dispari, almeno fino al 2021. La notizia bomba circolata nel giorno di apertura dal Salone parigino sembrava invece un sentenza: “la kermesse della Ville Lumiere si sposta a novembre a cavallo dell’Eima di Bologna, già dall’anno prossimo”. Difficile stabilire con esattezza la […]
Fake news o provocazione? Comunque sia il Sima resta a febbraio negli anni dispari, almeno fino al 2021. La notizia bomba circolata nel giorno di apertura dal Salone parigino sembrava invece un sentenza: “la kermesse della Ville Lumiere si sposta a novembre a cavallo dell’Eima di Bologna, già dall’anno prossimo”.
Difficile stabilire con esattezza la fonte, ma molti additavano l’Axema (l’associazione dei costruttori francesi) pronta all’annuncio ufficiale, dopo aver deliberato all’unanimità l’intenzione di andare allo scontro frontale senza esclusione di colpi con l’Eima, spostando il Sima nell’autunno degli anni pari al grido di “ne resterà solo uno!”.
Apriti cielo! Da anni si parla e sparla dell’asse franco-tedesco (Agritechnica-Sima) coalizzato per far fuori l’Italia dal gotha delle grandi esposizioni di macchine agricole, ma a conti fatti l’Eima non ha mai prestato il fianco a intimidazioni, rafforzando anzi la propria internazionalità e consolidando di edizione in edizione il ruolo di vice Agritechnica negli anni pari.
Perché parliamoci chiaro, il primato in Europa (e forse nel mondo) del salone tedesco è indiscusso, ma l’Eima grazie anche alla forza del comparto della componentistica, all’elevata specializzazione e al ruolo chiave di ‘collettore’ dei Paesi del Mediterraneo ha saputo costruirsi un bacino d’utenza assai professionale e titolato oltre che numericamente imbattibile .
Sima VS Eima. È un problema di calendario
Logico quindi che i francesi non ci stiano, e non ci stanno da sempre, o meglio da quando si è passati alla biennalità degli eventi e il Sima si è trovato schiacciato a febbraio tra Eima e Agritechnica (entrambe a novembre), in un calendario che lo vede andare in scena neanche tre mesi dopo Bologna nello stesso anno di Hannover . Risultato: a Parigi le novità vere sono sempre davvero pochine, nonostante in Francia si vendano più trattori che in Germania e molti più che in Italia. Da qui forse l’intenzione di dare una volta per tutte la spallata a Bologna, dato che Hannover non si tocca.
Spallata fallita o quantomeno rimandata visto che alla fine l’annuncio ufficiale è arrivato dallo stesso presidente del Sima e dell’Axema Frédéric Martin: «Nessun cambio. Sia come organizzatori del Salone, sia come costruttori di macchine agricole abbiamo discusso a lungo su un possibile riposizionamento della manifestazione, ma possiamo confermare che l’appuntamento con il Sima, che continua ad avere notevole successo, é già fissato per febbraio 2021».
L’Eima di oggi è molto più forte di quella di 10 anni fa
Un passo indietro per smentire voci infondate o un’amara constatazione dopo aver incassato il parere negativo delle principali aziende espositrici in entrambi gli appuntamenti? Non lo sapremo mai, ma di sicuro sappiamo che oggi l’Eima è più forte di ieri ed è molto di più forte di una decina d’anni fa, momento in cui lo sgambetto francese sarebbe stato plausibile. Una forza che va forse oltre la consapevolezza degli stessi organizzatori, visto il polverone di questi giorni e i timori a dir la verità un po’ eccessivi manifestati da FederUnacoma.
Tornando al Sima, la penalizzazione imposta dal calendario è evidente, ma da qui a chiamarla fiera di serie B o manifestazione locale ce ne passa. A Parigi i big della meccanizzazione ci son sempre tutti e in grande stile, così come non manca mai il pubblico delle occasioni che contano. Come ha dichiarato Alessandro Malavolti, presidente di FederUnacoma: «più che farsi concorrenza è forse meglio fare squadra nei confronti delle esposizioni al di fuori fuori dal Vecchio Continente che si stanno espandendo notevolmente».