Dal 6 al 10 novembre sarà il Sima di Parigi ad inaugurare l’autunno ‘caldo’ della meccanizzazione agricola. Come ben noto gli organizzatori avevano già annunciato lo spostamento della manifestazione negli anni pari a partire proprio dall’edizione 2020 del centenario, poi rimandata al 2021 causa Covid e infine annullata definitivamente per il prolungarsi della pandemia.

«Sarà un evento – ci ha spiegato Isabel Alfano, Direttrice del Sima – più incentrato sulla rivoluzione green che sta attraversando il settore e sulle nuove tecnologie che vedono interconnesse aziende tradizionali e nuove realtà provenienti dal mondo digital. L’obiettivo è quello di attirare gli operatori francesi in primis ma anche quelli provenienti da altri Paesi ritenuti prioritari in Europa che riguardano fondamentalmente la porzione centro settentrionale del Continente, Italia compresa ovviamente».

SIMA 2022, quattro padiglioni per l’esposizione francese della meccanizzazione agricola

La superficie espositiva riguarderà quattro padiglioni del quartiere espositivo di Paris Nord Villepinte, nello specifico il 5A, il 5B, il 6 e il 7 in cui alloggeranno i costruttori di macchine e attrezzature agricole con in testa i big del trattore che hanno già aderito: John Deere, Cnh Industrial, Claas, Kubota e Agco, ma anche numerose aziende e start up legate all’elettronica, alla robotica, alla sensoristica e alla gestione dati. Nella speciale area Sima Tech, lo spazio dedicato alle soluzioni più innovative, saranno infatti dislocati più di 130 espositori di cui un’ottantina di start up, praticamente il doppio rispetto all’edizione del 2019.

«A oggi abbiamo venduto il 90 per cento della superficie disponibile – ha precisato Alfano – chiaramente da due anni a questa parte anche le tempistiche di prenotazione si sono dilatate per cui ci aspettiamo domande fino all’ultimo momento. Sicuramente il segmento che più sta rispondendo all’appello è quello delle nuove tecnologie grazie anche alla sovvenzione del 50 per cento del costo dello spazio espositivo concessa dal Governo alle start up e alle piccole e medie imprese francesi e straniere con sede in Francia che non hanno partecipato all’edizione precedente».

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E a livello di pubblico?

«In questo momento è difficile fare previsioni sul numero complessivo dei visitatori che ospiteremo, abbiamo investito e stiamo investendo in promozione e comunicazione a livello internazionale tenendo però conto dell’attuale situazione geopolitica e sanitaria. Nel 2019 abbiamo accolto 230 mila visitatori da oltre 140 nazioni, ma il contesto era differente e per quest’anno ci siamo concentrati principalmente sul mercato interno e su altri 20 Paesi di interesse per i nostri espositori, con l’obiettivo di ottimizzare ovviamente il numero di ingressi ma soprattutto la qualità del pubblico. La strategia è dunque quella di accogliere in fiera operatori con un potenziale d’acquisto identificato, motivo per cui abbiamo già invitato oltre cento top buyer internazionali».

L’autunno caldo delle manifestazioni della meccanizzazione agricola

Sul piatto c’è poi ovviamente la questione dell’overlap con Eima che, come più volte ribadito, costringerà numerosi espositori e gran parte dei visitatori a una scelta. Su questo tema Isabel Alfano ribadisce le motivazioni alla base del cambio di data

«È chiaro che la sovrapposizione di date tra le due manifestazioni per quest’edizione non è certamente l’ideale, ma non è intenzionale. L’autunno è indubbiamente il periodo migliore per una fiera come la nostra, sia per gli agricoltori che per gli espositori che possono così lanciare i nuovi prodotti per la stagione successiva. Proprio i costruttori ci hanno fortemente indirizzati verso questa decisione. Ovviamente non avremmo voluto la sovrapposizione ma novembre è un mese ‘affollato’ per il quartiere fieristico che ha dovuto anche affrontare il riposizionamento di numerose manifestazioni a causa della pandemia e dunque non c’erano a disposizione giorni diversi da quelli programmati. Per il 2024 avremo modo di discutere ancora con FederUnacoma per trovare delle date sempre nello stesso periodo ma senza accavallamenti».

Qualche giorno di distanza tra i due eventi potrebbe sicuramente aiutare il pubblico ma difficilmente risolverebbe il problema degli espositori. La domanda successiva è dunque se i due eventi possano realmente coesistere così vicini.

«A mio modo di vedere si – ci ha risposto Alfano – Sima e Eima sono fiere internazionali ma è indubbio che siano molto forti per i propri mercati di riferimento, rispettivamente Francia e Italia. E anche il profilo degli espositori non è completamente sovrapponibile. Eima è sicuramente più votata alla componentistica e alle colture specialistiche mentre Sima è più focalizzata sul pieno campo e su macchine di grossa taglia. Dobbiamo dunque lavorare assieme su una formula che soddisfi entrambe».

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