É finalmente ufficiale: dopo gli appelli di alcuni governatori del Nord Italia, mai così in affanno per l’approvvigionamento delle risorse idriche, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla proclamazione dello Stato di Emergenza per cinque regioni a causa della siccità dilagante che ha colpito campi e città. Si tratta di Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Emilia e Friuli-Venezia Giulia, ovvero tutte le regioni in cui si sviluppa la Pianura Padana, dove nel 2022 le precipitazioni si sono quasi dimezzate. La scelta arriva dopo settimane roventi, con temperature record e due mesi – maggio e giugno – tra i più caldi di sempre.

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Nello specifico, il CdM ha deliberato lo Stato di Emergenza – per cui è attesa la pubblicazione di un decreto ad hoc – per tutte quelle aree in cui sono presenti i bacini distrettuali del Po e per le Alpi orientali (dove nella giornata di domenica 3 luglio, sulla Marmolada, il distaccamento di un ghiacciaio sommitale, proprio per il riscaldamento anomalo, ha provocato una tragedia alpinistica senza precedenti). Il CdM, per alleviare i danni provocati dalla siccità – che secondo la Coldiretti ammontano già a 3 mld € – ha quindi stanziato 9 mln € per la Lombardia, 10,9 mln € per l’Emilia-Romagna, 4,8 mln € al Veneto, 7,6 mln € al Piemonte e 4,2 mln € al Friuli-Venezia Giulia.

Anche l’Umbria è preoccupata

Il CdM, oltre alla proclamazione dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2022 e allo stanziamento dei fondi per contrastare gli effetti delle carenze idriche, ha anche annunciato che sarà nominato un commissario straordinario che sovrintenderà le operazioni. Nel frattempo, anche la Regione Umbria ha chiesto di estendere lo stato di emergenza: a preoccupare, oltre alla generale siccità, lo stato del Lago Trasimeno, da cui dipendono numerose colture.

“Noi siamo stati i primi in Italia, precisamente il 21 aprile, a chiedere lo stato di emergenza per la siccità perché già due mesi fa gli indicatori erano evidenti”, ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia all’Ansa. “Ben venga dunque la scelta del governo di concederci lo stato di emergenza. Ora attendiamo di capire i dettagli e aspettiamo la nomina del commissario e degli eventuali sub commissari affinché si possa essere operativi con interventi veloci. C’è poi un aspetto, quello finanziario, che riteniamo fondamentale per dare ristori a chi ha subito danni”.

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