Fiumi in secca, bacini idrici svuotati, campi polverosi, riconversione delle colture, calo delle rese: l’allarme siccità si fa sempre più preoccupante. Tanto che per la Coldiretti si tratta attualmente della calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in un miliardo di euro all’anno. Dopo i proclami della Regione Veneto e di Confagricoltura Piemonte sulle pesanti conseguenze del drastico calo di precipitazioni, anche la sigla agricola torna sul problema della siccità, mai così grave come quest’anno (il Po e altri fiumi importanti del Nord Italia hanno registrato i minimi storici da decenni a questa parte), e con la prospettiva di un ulteriore peggioramento dettato dall’arrivo del grande caldo, con l’anticiclone subtropicale Scipione l’Africano che, stando alle previsioni, potrà far schizzare le colonnine di mercurio intorno ai 40 gradi già entro questa settimana.

Siccità, un problema nazionale

Come ribadito dalla Coldiretti, a causa della siccità nei campi manca infatti l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a rischio le produzioni in buona parte del Paese, in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate. Una situazione che ha cambiato anche le scelte di coltivazione sul territorio con calo stimato di diecimila ettari delle semine di riso che ha più bisogno di acqua a favore della soia. A preoccupare è anche la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni in campo come girasole, mais, grano e degli altri cereali ma anche quella dei foraggi per l’alimentazione degli animali e di ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere.

Ad essere colpito dalla siccità è l’intero territorio nazionale ma particolarmente grave è la situazione nella pianura padana dove per la mancanza di acqua è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento, in uno dei distretti agroalimentari più famosi al mondo.

La proposta Coldiretti-Anbi

Con il cambiamento della distribuzione nella pioggia dal punto di vista geografico e temporale, in Italia per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto da Coldiretti e Anbi un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presente. Il progetto – conclude Coldiretti – è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.

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