Siccità, Confagricoltura prevede una riduzione dei cereali tra il 15 e il 20%
La sigla avverte: "Il governo intervenga o la flessione si estenderà anche alle altre colture". Mentre la situazione si fa sempre più complicata, inizia ad essere a rischio anche la spesa degli italiani
Dopo l’allarme lanciato dalla Coldiretti sulla grave situazione in cui versano in campi italiani a causa della perdurante siccità arriva anche quello di Confagricoltura: secondo la sigla la siccità colpirà i raccolti di grano duro e tenero che registreranno una flessione calcolata tra il 15 e il 20%. In conseguenze dell’impatto che la carenza di precipitazioni ha avuto sull’agricoltura nazionale, la sigla ha quindi chiesto al governo di assumere, di concerto con le Regioni, tutte le iniziative necessarie a mettere le aziende agricole nelle condizioni di assicurare almeno i livelli produttivi ordinari.
La Giunta confederale di Confagricoltura si è quindi riunita il 20 giugno 2022 per elaborare una serie di indicazioni utili da attuare per alleviare il carico della siccità degli ultimi mesi. La carenza di acqua destinata all’agricoltura è stato proprio il il primo punto all’ordine del giorno della riunione. Lo studio dell’impatto climatico sulle produzioni è poi proceduto oggi in un nuovo incontro con tutte le strutture territoriali di Confagricoltura.
“Se la situazione meteorologica non cambierà – sottolinea la sigla – e se non verranno messi in campo i provvedimenti necessari, gli effetti si estenderanno anche ad altre colture. Dall’ortofrutta al mais, fino alla produzione di uva e olive. Nessuna esclusa. Non dimentichiamo che il settore primario sta già affrontando un periodo molto complicato per l’eccezionale crescita dei costi di produzione dovuta all’invasione dell’Ucraina. Se il governo non si attiverà in tempi stretti, la perdita di produzione potrebbe avere impatti negativi anche sulla spesa alimentare degli italiani”.