In Sardegna, dopo un maggio già complicato, torna l’allarme cavallette. La piaga, esplosa di nuovo in concomitanza con l’impennata delle colonnine di mercurio degli ultimi giorni (sopra i 35°, tra le più alte di sempre se si prende giugno come mese di riferimento), sta devastando oltre 30mila ettari di coltivazioni isolane. L’invasione delle locuste – che divorano qualunque coltura trovano sul loro “cammino” – si è spostata dalla provincia di Nuoro, dove era emersa a maggio, al Marghine, lungo il Tirso, e verso il Goceano in provincia di Sassari, oltre che ad Ozieri e poi verso Sedilo in provincia di Oristano, andando a toccare il nord dell’isola.

A questi ritmi, lancia l’allarme la Coldiretti, si rischia la distruzione di cinquantamila ettari entro poche settimane con le aziende costrette a non coltivare i campi proprio in un momento in cui l’Italia ha bisogno di potenziare al massimo la propria capacità produttiva per fare fronte agli effetti della guerra in Ucraina. La piaga delle cavallette arriva dopo un lungo periodo di siccità, a cui si sono accompagnate temperature anomale, tra le più alte mai registrate nei rispettivi mesi di riferimento (con il mese di maggio 2022 che si è classificato il secondo più caldo di sempre, con una temperatura di 1,83° superiore alla media climatica dal 1800 ad oggi).

Sardegna, la proposta Coldiretti per arginare la piaga delle cavallette

Le cavallette essendo polifaghe colpiscono non solo le coltivazioni in campo, ma anche orti e giardini provocando una vera catastrofe biologica che sta mettendo in ginocchio centinaia di aziende ma anche allevamenti che in pochi giorni vedono sparire il foraggio necessario per gli alimenti costringendoli ad ulteriori spese per l’acquisto del mangime. Oltre all’uso di droni per mappare le aree colpite e all’aiuto degli uccelli che mangiano questi insetti per fermare l’invasione è necessaria la lavorazione superficiale dei terreni in modo da distruggere una grande parte delle uova che le cavallette depongono a giugno, preferibilmente nei campi incolti.

Mentre in quelle aree dove la morfologia non permette di arare – conclude la Coldiretti – è necessario intervenire con incendi controllati dal Corpo forestale e dalla Protezione civile per distruggere i covi delle locuste. Si sta anche studiando- conclude la Coldiretti – l’impiego di specifici insetti anti-cavallette che si nutrono delle uova e di particolari funghi che attaccano le larve mentre si lavora ad una app per segnalare tempestivamente la presenza delle locuste nei campi.

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