Da meccanizzazione a robotizzazione in agricoltura. Potrebbero bastare meno di 20 anni per concretizzare questo passaggio epocale, destinato a cambiare le frontiere della moderna agricoltura, per come la consideriamo oggi. I mezzi che finora abbiamo visto disegnati solo nei fumetti (magari ambientati su un Pianeta lontano) rischiano davvero di diventare i compagni di lavoro della prossima generazione di agricoltori. Ne è convinta Axema, la versione francese della nostra FederUnacoma.

Robotizzazione in agricoltura

La robotica dovrebbe prendere piede dal 2020

Partendo dalla stima attuale di 131 miliardi di dollari, come valore della meccanica mondiale in ambito agricolo, secondo Axema entro il 2035 il fatturato mondiale potrebbe raggiungere i 196 miliardi di dollari, con un progresso del 50 per cento. La robotica, per ora confinata più che altro a qualche ufficio prototipi, dovrebbe cominciare a prendere mercato già attorno al 2020, accelerando poi il suo tasso di crescita.

Robotizzazione in agricoltura

Attorno al 2030 dovrebbe aver raggiunto in valore l’intero ammontare della meccanizzazione tradizionale per poi arrivare alle soglie del 2035 con un giro d’affari tra i 110 e i 115 miliardi, distanziando nettamente l’altra meccanica (81-86 miliardi di dollari).

In questo scenario, i trattori a guida autonoma dovrebbero coprire il 42 per cento della domanda di robotica, seguiti dalle macchine per la lavorazione del suolo e dai macchinari per la filiera stalla-latte, entrambi al 20 per cento, e dalla protezione delle colture all’11 per cento.

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