Robot agricoli, quando la sfida si fa tra i campi del milanese
Il 25 e il 26 maggio si è svolta ACRE, la competizione che ha visto contrapposte alcune delle più innovative soluzioni dedicate alla robotica agricola. Vediamole insieme
Il futuro dei robot agricoli passa anche da…Milano. È proprio nelle campagne del capoluogo meneghino, nei terreni limitrofi al comune di Cornaredo (a ovest della città), che si sono svolte le prove dimostrative della competizione ACRE, acronimo che sta a significare ‘Agri-food Competition for Robot Evaluation’. Dunque non solo appannaggio dei grandi eventi in presenza, ma anche degli atenei, e in particolare di quelli italiani, la robotica agricola si è messa in mostra in una serie di serratissime sfide, che hanno visto contrapporsi quanto di meglio è stato progettato nei diversi campi di applicazione del settore primario, dalla semina ai trattamenti fitosanitari.
Robot agricoli, a Milano una finestra sul futuro del settore
Giovedì 25 e venerdì 26 maggio prototipi e macchine già in produzione si sono messi dunque alla prova sui terreni dell’azienda Cascina Baciocca dell’Università di Milano, promotrice dell’evento insieme con il Politecnico di Milano, offrendo un’anticipazione di quella che sarà l’agricoltura nel prossimo futuro. Per ora, come accennato, si tratta perlopiù di macchine allo stato prototipale ma che, secondo gli organizzatori, potranno andare incontro ad una notevole espansione di mercato nei prossimi anni, tanto da prevedere una loro capillare diffusione tra poco meno di una decade.
Organizzata dall’Università e dal Politecnico di Milano, con il coordinamento scientifico dei Professori Davide Facchinetti e Matteo Matteucci, la manifestazione si è svolta presso una delle aziende agricole dell’ateneo milanese dinnanzi ad un pubblico di tecnici, di studenti e di imprenditori del settore agromeccanico. All’evento dimostrativo ha preso parte con un proprio presidio informativo anche FederUnacoma, l’associazione dei costruttori italiani di macchine agricole, da sempre attenta agli sviluppi dell’agricoltura 4.0.
Dalle risaie al campo aperto, ecco alcuni dei mezzi presenti
Tra i mezzi sperimentali, come si legge in una nota di FederUnacoma, spiccavano il progetto “Airlab” del Politecnico di Milano, un piccolo robot con un alto grado di autonomia, in grado di misurare i parametri del terreno e di realizzare rilevamenti e mappature locali, mentre veri e propri lavori agricoli sono quelli che può svolgere “Moondino” prodotto da Arvatec, un robot per il diserbo meccanico in risaia che lavora senza operatore a bordo, muovendosi su terreno sia asciutto sia sommerso. Si tratta di un modello dotato di due pannelli fotovoltaici che alimentano i suoi propulsori elettrici, che sfrutta il peso delle sue ruote dentate per schiacciare le infestanti.
Proposto da Arvatec anche il modello “Farmdroid”, una seminatrice autonoma alla quale possono essere applicate attrezzature per il diserbo meccanico, mentre una macchina polifunzionale progettata dall’azienda slovena Slopehelper è in grado di effettuare trasporti e piccole lavorazioni nel frutteto e nel vigneto. In evidenza, per quanto riguarda lo sfalcio dell’erba e la pulizia dei fossi, i due modelli presentati dall’azienda Barbieri (rispettivamente con motore a scoppio e con motore elettrico) che basandosi su una tecnologia GPS-RTK riescono a riprodurre un percorso precedentemente impostato e ad operare in autonomia su forti pendenze con vantaggi anche in termini di sicurezza.