Il 4 maggio sono ufficialmente riprese le attività industriali e il polo produttivo Agco di Breganze, dove si producono le mietitrebbie del gruppo per il mercato europeo, si è fatto trovare pronto ai blocchi di partenza.

Polo produttivo Agco di Breganze

Ancor prima che il 16 marzo venisse imposto il lockdown una ‘task force’ interna era stata prontamente istituita per studiare e mettere in atto tutti i provvedimenti necessari per garantire la sicurezza e la salute dei dipendenti, dai dispositivi di protezione personale agli interventi di sanificazione ambientale, e se le catene di montaggio si erano poi completamente fermate, l’azienda aveva ottenuto le necessarie deroghe per essere in grado di mantenere attivi i servizi di consegna, di assistenza post-vendita e la fornitura dei ricambi.

Recuperare il tempo perduto senza ripercussioni sui clienti

I rapporti con i fornitori di fatto non si sono mai interrotti del tutto per fare in modo che non mancassero gli stock di materiali necessari alla pronta ripresa della produzione, che nel giro di una settimana è tornata a pieno regime per sopperire ai ritardi accumulati in questo mese e mezzo di inattività. «I primi due mesi dell’anno – ci riferisce Paolo Andreone, Product and Pricing Manager del settore Harvesting di Agco per l’area Eme – erano partiti in netta ripresa rispetto al 2019 e la produzione era stata programmata per la completa copertura degli ordini fino a fine giugno. Lo stop forzato inevitabilmente potrà causare dei ritardi nelle consegne, ma grazie alla pronta ripresa delle attività, alla possibilità di aumentare i ritmi produttivi e ricorrendo alle macchine in stock contiamo di recuperare il tempo perduto e limitare il più possibile i tempi di attesa dei clienti».

Nel 2020 Agco sta incrementando il numero di Ideal prodotte e sta consolidando i mercati europei per raggiungere il traguardo delle 200 macchine. Indubbiamente il fatto che in altri Paesi la produzione sia stata interrotta per periodi più brevi non ha favorito le aziende italiane, ma Andreone ritiene che il gap eventualmente accumulato nei confronti dei concorrenti verrà colmato velocemente.

Andreone si mostra positivo anche sul futuro dell’annata: «la vera catastrofe ci sarebbe nel caso dovesse verificarsi una ripresa dell’epidemia, in caso contrario non vedo grosse ripercussioni sulle attività agricole, che comunque nel corso dell’emergenza non si sono fermate. I prezzi delle commodities agricole sono saliti, al contrario il costo dei carburanti è sceso e quindi le prospettive sono tutto sommato buone. Chi potrebbe andare maggiormente in sofferenza sono i contoterzisti e soprattutto i dealer, sia per problemi di liquidità che per le difficoltà oggettive di adeguarsi a tutte le nuove disposizioni sanitarie».

Fendt Ideal

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