A livello nazionale la riforma fiscale voluta dal Governo Meloni sta destando non pochi malumori. I sindacati Ggil, Cisl e Uil, a detta loro convocati a giochi già fatti (la presentazione in CdM del provvedimento è prevista quest’oggi) e quindi non ascoltati in fase di preparazione nonostante le ripetute richieste degli ultimi mesi, contestano soprattutto il nuovo impianto della flat tax e l’attuale tassazione sugli aumenti salariali, ma non solo.

Le associazioni agricole, invece, ritengono l’impianto generale della riforma più che buono, soprattutto nell’ottica di riduzione degli adempimenti tra cittadini e fisco previsto con le nuove norme. Ma anche da parte loro, tuttavia, sono state avanzate alcune richieste (messe nero su bianco durante l’incontro svoltosi a Palazzo Chigi con le parti sociali il 15 marzo): da una parte maggiori incentivi all’innovazione tecnologica, dall’altra un alleggerimento delle accise verso un comparto già gravato dai rincari di energia e carburanti. Positivo, poi, il giudizio anche sulla riconduzione ai redditi agricoli di quelli relativi ai beni anche immateriali che concorrono alla tutela dell’ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici. 

Confagricoltura, il commento all’impianto della nuova riforma fiscale

“Confagricoltura accoglie con favore la proposta di riforma fiscale del governo che sembra imprimere un’accelerazione importante alla crescita economica del Paese – dichiara il direttore dell’Area Fiscale di Confagricoltura, Nicola Caputo, presente all’incontro . Bene la riduzione degli adempimenti, nell’ottica della semplificazione e digitalizzazione dei rapporti tra il contribuente e il fisco, la rivisitazione del sistema delle sanzioni e l’applicazione del regime catastale alle attività agricole di coltivazione, anche se esercitate su superfici prive di rendita catastale”.

“In merito all’innovazione, volano del settore – prosegue Caputo –, le imprese agricole soffrono della razionalizzazione degli incentivi agli investimenti, pertanto, occorrerebbe integrare la detassazione degli utili con la concessione di crediti di imposta equivalenti. In materia di accise, diventa urgente tenere conto dell’effetto già fortemente debilitante dei costi energetici e dei carburanti”.

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