“È urgente accendere i riflettori sul comparto agricolo dove ogni anno si registrano almeno 120 morti e oltre 1.500 infortuni causati da trattori non a norma”. È lapidario l’appello di Andrea Borio, presidente di Federacma, la sigla che riunisce le associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, in forze presso Confcommercio. In una nota appena rilasciata, Borio ha sostanzialmente ripreso quanto già sottolineato lo scorso aprile dalla stessa Federacma nel convegno ‘Le Morti Bianche in Agricoltura’. Svoltosi a Montecitorio, il convegno aveva portato all’attenzione del Parlamento la drammatica situazione degli incidenti in agricoltura, spesso con esito mortale, a causa di mezzi vetusti e non sicuri.

“Gli incidenti – ha proseguito Borio – accadono quasi sempre per la mancanza o l’usura sui trattori più vetusti dei più basilari sistemi di sicurezza, come la cintura o il roll-bar, la struttura di protezione in caso di ribaltamento. Abbiamo riunito alla Camera l’intera filiera agricola e gli altri stakeholder, unanimemente d’accordo sulla necessità di rendere operativa la revisione dei mezzi agricoli come già accaduto, da tempo, negli altri Paesi dell’Unione europea”.

Sulla revisione trattori, “pertanto – si legge a conclusione della nota di Federacma -, rinnoviamo l’invito al ministero dei Trasporti affinché ciò approvato con il decreto interministeriale del lontano 2015 e previsto sin dal Nuovo Codice della Strada datato 1992 sia finalmente realtà”.

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