Revisione trattori, a Vicenza la prima (assurda) sanzione
Revisione trattori – “Nel paese dell’incomunicabilità, capita anche che non si parlino i ministeri dei Trasporti e delle Politiche agricole, evitando così di emanare i decreti attuativi necessari per applicare il decreto legge del 20 maggio 2015 sulla revisione delle macchine agricole. A farne le spese, così, è stato un agricoltore della provincia di Vicenza, sorpreso […]
Revisione trattori – “Nel paese dell’incomunicabilità, capita anche che non si parlino i ministeri dei Trasporti e delle Politiche agricole, evitando così di emanare i decreti attuativi necessari per applicare il decreto legge del 20 maggio 2015 sulla revisione delle macchine agricole. A farne le spese, così, è stato un agricoltore della provincia di Vicenza, sorpreso a circolare con un mezzo ante 1973, che avrebbe dovuto essere revisionato entro il 31 dicembre del 2017. Per lui, una sanzione di 85 euro. Tuttavia, senza i decreti attuativi non si sa quale procedura osservare per la revisione e il circo Barnum del gran paese Italia è servito per l’esilarante spettacolo”.
Sono a cavallo tra rabbia e ironia le parole del presidente di Cai e di Apima Verona, Gianni Dalla Bernardina, alla luce dell’episodio di cronaca segnalato da Unacma (l’Unione nazionale dei commercianti di macchine agricole) e che evidenzia tutta la paralisi dello Stato italiano.
Revisione trattori, chi sanziona chi?
“La norma sulla revisione delle macchine agricole – riassume Dalla Bernardina – c’è ed è in vigore dal 21 maggio 2015, il giorno dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Ma non è applicabile, perché non sono mai state rese note le procedure da seguire operativamente. Non sono nemmeno mai state individuate le officine autorizzate. Sarebbe utile che il ministero dei Trasporti comunicasse alle forze dell’ordine e agli organi deputati al controllo sulle strade che la norma sulla revisione e le relative sanzioni non sono applicabili. Sarebbe bastata una circolare”.
La Confederazione degli Agromeccanici e Agricoltori Italiani invoca chiarezza e invita gli agricoltori con mezzi immatricolati prima del dicembre 1973, a non circolare su strada. Il problema della revisione sfiora lontanamente gli agromeccanici, i quali non utilizzano macchine agricole datate.