Revisione mezzi agricoli, UNCAI: «per la prima volta c’è la forza politica per attuare le misure necessarie»
UNCAI plaude al Governo Draghi per aver smosso le acque in merito ai decreti attuativi. La speranza è che torni centrale l'attuazione di una misura che, dal 2015, era finita «in una bolla tra reale e irreale»
La corsa del Governo Draghi per l’attuazione dei decreti legge rimasti nel limbo della burocrazia si fa di mese in mese più frenetica: e, puntuale, è arrivato il plauso da UNCAI, l’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali, che non ha mancato di ribadire che con il Governo Draghi le leggi nel limbo, in attesa di decreto attuativo, hanno avuto un drastico calo. Dal 13 febbraio al 31 dicembre 2021 lo stock dei decreti non adottati ereditato dai precedenti Esecutivi della XVIII legislatura si è ridotto del 60,1%, passando da 679 provvedimenti da adottare a 271. Nello stesso periodo, sono stati adottati 182 provvedimenti dei 357 previsti dalle disposizioni legislative del Governo in carica. La speranza, a questo punto, è che vengano fatti passi in avanti, come promesso, anche sulla questione della revisione mezzi agricoli.
UNCAI, riflettori puntati sulla revisione mezzi agricoli
“Non siamo più il Paese dei provvedimenti attuativi in attesa, che significa norme non attuate, diritti negati, politiche di governo lasciate incomplete. I numeri dicono oggi il contrario, e le probabilità che la revisione dei mezzi agricoli diventi effettiva è ora molto alta”, afferma il presidente di Uncai Aproniano Tassinari, anche in merito alla questione della revisione mezzi agricoli. Con il decreto interministeriale del 20 maggio 2015 furono fissate per la prima volta le norme per la revisione dei trattori e delle macchine agricole. Il decreto stabiliva anche le scadenze per la revisione, fissate in base alla vetustà del mezzo: scadenze sempre disattese e rinviate in mancanza di un decreto attuativo che individuasse i luoghi idonei e le modalità tecniche per la revisione.
“Le macchine agricole immatricolate entro il 1983 avrebbero dovuto essere revisionate entro il 30 giugno dell’anno scorso. Da qui l’ennesima proroga all’interno del Milleproroghe che posticipa tale scadenza al 31 dicembre di quest’anno”, prosegue il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti. I numeri mostrano come il quadro sia finalmente cambiato. I Governi Conte 1 e Conte 2 avevano smaltito il 18% dei decreti attuativi attesi. Prima ancora il Governo Gentiloni (2016-2018) ne aveva smaltiti il 17,3%, con Renzi (2014-2016) erano stati il 29% mentre con Letta (2013- 2014) il 12,9%.
Governo Draghi, si prosegue con 70 provvedimenti attuativi al mese
Nonostante una produzione legislativa particolarmente corposa e sostenuta, dovuta alla necessità di far fronte alla crisi sanitaria ed economica e di avviare il PNRR e le conseguenti accresciute dimensioni dei compiti attuativi, complessivamente il Governo in carica ha invertito la rotta e smaltito (adottati e superati per abrogazione delle norme primarie) 728 provvedimenti attuativi previsti dalle disposizioni legislative approvate nelle XVII e XVIII Legislature (il 51%), con una media mensile di circa 70 provvedimenti, 36 dei quali del Ministero delle politiche agricole e 86 del Ministero delle infrastrutture e mobilità sostenibili (ex trasporti), quelli maggiormente coinvolti dall’iter attuativo (dati tratti dai report periodici dell’Ufficio per il programma di governo della presidenza del Consiglio dei ministri).
“I primi 10 mesi del governo Draghi hanno fatto crollare il numero delle leggi italiane ‘solo in teoria’, sospese in una bolla tra reale e irreale, un aspetto critico per la certezza del diritto in Italia. Tutto fa ritenere che oggi ci sia la forza politica necessaria a emanare il decreto attuativo della revisione dei mezzi agricoli che sappiamo essere pronto e chiuso in un cassetto da tempo”, conclude il Presidente Tassinari.