Recovery Fund, in arrivo 1 mln di posti di lavoro dalla filiera agroalimentare nei prossimi 10 anni. Il piano Coldiretti
L’Assemblea digitale indetta da Coldiretti dal titolo “L’Italia riparte dagli eroi del cibo” è stata l’occasione per fare il punto sulle strategie da mettere in campo per il settore agroalimentare con i fondi del Recovery Fund per l’Italia, che ammontano a 209 miliardi. Si tratta di un’occasione storica di rilancio per il nostro Paese che, […]
L’Assemblea digitale indetta da Coldiretti dal titolo “L’Italia riparte dagli eroi del cibo” è stata l’occasione per fare il punto sulle strategie da mettere in campo per il settore agroalimentare con i fondi del Recovery Fund per l’Italia, che ammontano a 209 miliardi. Si tratta di un’occasione storica di rilancio per il nostro Paese che, grazie agli stanziamenti del piano Next Generation Eu (questo il nome ufficiale de piano dato nelle stanze di Bruxelles), può davvero rivoluzionare tutti i propri asset strategici, dalla digitalizzazione alle infrastrutture, nel solco di quelle sostenibilità ambientale sempre più pressante per il futuro del Pianeta. Oltre al Presidente di Coldiretti Ettore Prandini erano collegati in diretta streaming anche il premier Giuseppe Conte e il Ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola.
Recovery Fund, un’occasione storica per l’occupazione in Italia
“Digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l’inquinamento in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori deficitari ed in difficoltà dai cereali all’allevamento fino all’olio di oliva sono alcuni dei progetti strategici elaborati dalla Coldiretti per la crescita sostenibile del Paese” afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare per il Recovery Fund che “dobbiamo ripartire dai nostri punti di forza. L’Italia è prima in Europa per qualità e sicurezza alimentare ed è possibile investire per dimezzare la dipendenza alimentare dall’estero e creare un milione di posti di lavoro nei prossimi 10 anni”.
“Il Recovery Plan rappresenta un’occasione imperdibile – sottolinea la Coldiretti – per superare lo storico squilibrio nella distribuzione dei fondi europei che ha sempre penalizzato gli agricoltori italiani e per superare gli ostacoli alla competitività delle produzioni agroalimentari nazionali rispetto ai concorrenti stranieri. I fondi europei vanno utilizzati per finanziare progetti strategici superando i limiti alla capacità di investimento nel comparto agricolo ed alimentare per portare benefici all’intero Sistema Paese con un impegno strategico di lungo periodo”.
Le direttive su cui far defluire i finanziamenti secondo Coldiretti
Il progetto della Coldiretti che parte dal Recovery Fund per le risorse idriche del futuro punta alla transizione verde con una serie di bacini per la raccolta dell’acqua in modo da diminuire il rischio di alluvioni e frane, aumentare la sicurezza alimentare dell’Italia, garantire la disponibilità idrica in caso di incendi. Con questo progetto si punta a realizzare – spiega la Coldiretti – 6.000 invasi in aziende agricole per un volume totale di stoccaggio di 30 milioni di metri cubi, 4.000 grandi invasi interaziendali, consortili o pubblici.
Sul fronte della digitalizzazione Coldiretti punta a interventi per la transizione digitale per i territori con difficoltà di connessione e per diffondere le tecnologie dell’innovazione digitale connettendo le macchine e gli strumenti dell’agricoltura di precisione, migliorare la vivibilità dei piccoli comuni e borghi rurali attraverso il miglioramento della connettività e della possibilità di accesso ai servizi digitali.
Sul fronte della bio-sostenibilità la Coldiretti propone di ripristinare e mantenere fertilità dei suoli attraverso la riduzione dei potenziali inquinanti e materiali non biodegradabili, grazie all’ausilio di un puntuale e moderno monitoraggio dei terreni mediante una piattaforma con uso di big data incentivando l’agricoltura di precisione (Adp) per arrivare al 10% del territorio nazionale.
Secondo la Coldiretti è poi strategica la ristrutturazione sostenibile dei processi di stoccaggio, macinazione e trasformazione della filiera cerealicola attraverso l’utilizzo della digitalizzazione e della automazione con progetti di filiera dal campo al prodotto finito.
Il discorso di Giuseppe Conte, un “premier agricolo” nella parole di Coldiretti
“Siamo consapevoli che abbiamo tutti insieme un bene prezioso da tutelare, abbiamo una responsabilità storica di valorizzarlo e tramandarlo alle future generazione perciò l’agricoltura sarà l’asse portante del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che chiamiamo Recovery plan”, ha commentato durante il suo intervento il premier Conte.
“Già la direttiva europea prevede che il 37% delle risorse siano destinate a progetti green. La sostenibilità sarà la direttrice di ogni atto del governo”, anche perché, ha poi ribadito, “il cibo è coesione sociale, attorno ad esso si sviluppano città, mestieri, sapienza, il cibo è anche sviluppo, occupazione crescita. Il cibo infine può e deve essere cura del territorio e dell’ambiente con mezzi più efficienti per il consumo di acqua e suolo. Il cibo deve e può essere il baricentro della rivoluzione verde che il governo ha sposato con determinazione, coraggio e con un’azione intensa”