Un agricoltore aggredito, tre trattori rubati, decine di migliaia di euro di danni: è questo il triste bilancio dell’ultima settimana tra i campi foggiani, da Lucera a Manfredonia, denunciato da CIA Capitanata, la sigla locale che riunisce gli addetti al settore primario. Un’escalation di furti e violenza che in Puglia, nonostante gli sforzi delle autorità e gli appelli lanciati dalle sigle di categoria, prosegue da mesi, quasi indisturbata. Oltre ad aver messo a segno diversi colpi in piena notte e ad essersi dileguati prima dell’arrivo della polizia, i malviventi hanno anche minacciato un agricoltore che era a bordo del suo mezzo. In più di un’occasione, inoltre, i ladri hanno disseminato le strade limitrofe alle aziende colpite con chiodi a tre punte, per rallentare eventuali soccorsi.

Furti di trattori in Puglia, l’appello di CIA

“Purtroppo, nonostante l’encomiabile impegno delle Forze dell’Ordine”, ha esordito Angelo Miano, presidente di Cia Capitanata. “Nulla è cambiato da quando, lo scorso 9 agosto, le organizzazioni agricole furono convocate per un’audizione nell’ambito della riunione del Coordinamento Provinciale delle Forze di Polizia presso la Prefettura di Foggia. Chi pensa che sia eccessivo richiedere l’intervento dell’esercito, forse, dovrebbe ripensarci. Per cambiare le cose servono decisioni straordinarie”.

“Il danno economico arrecato alle imprese agricole vittime dei furti è ingente e, ad esso, si aggiunge un sentimento di paura, rabbia e sgomento per quanto accaduto e per ciò che continua a succedere ormai da troppo tempo. Abbiamo chiesto più volte l’istituzione di una polizia rurale regionale. Alla luce della recrudescenza dei fenomeni, torniamo a chiedere di utilizzare anche l’esercito per presidiare efficacemente il territorio”, aggiunge Gennaro Sicolo, presidente di Cia Puglia e vicepresidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani.

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La situazione resta complessa. Per CIA, da un lato, infatti, per contrastare più efficacemente il fenomeno è necessario che gli agricoltori denuncino quanto accade, anche per dare modo alle forze dell’ordine di avere dati su come si muove la criminalità sul territorio; dall’altro, i tutori dell’ordine hanno bisogno di risorse e mezzi più adeguati, oltre che di personale, per poter contrastare efficacemente i criminali che stanno terrorizzando le aree rurali e impoverendo le aziende agricole.

A rendere tutto più difficile ci sono due fattori: il primo riguarda la condizione al limite della praticabilità del fitto reticolo di strade rurali, comunali e provinciali che attraversano le campagne; il secondo è la quasi totale assenza di videocamere di sorveglianza lungo i principali snodi stradali e nelle aree in cui questi criminali sembrano muoversi sentendosi padroni assoluti. Le condizioni di quelle arterie sono spesso al limite della impercorribilità, anche per le auto in dotazione alle Forze dell’Ordine per le quali, in questo modo, aumentano a dismisura le difficoltà di intervenire più efficacemente.

Le bande che compiono i furti, al contrario, sono attrezzate con potenti fuoristrada, spesso i criminali per allontanarsi dai luoghi in cui hanno compiuto le loro ruberie utilizzano gli stessi trattori che hanno rubato, cercando di evitare il più possibile le strade. Cia Capitanata già molti mesi fa ha presentato un dettagliato dossier sulla condizione della rete viaria. Nella riunione svolta lo scorso agosto fu evidenziata la necessità di interventi urgenti sia sulle arterie di competenza della Provincia di Foggia sia su quelle di pertinenza dei comuni. Ad aggravare la situazione concorrono anche gli atti di intimidazione e di avvertimento mafioso a cui sono soggetti gli agricoltori: dal danneggiamento doloso di piante e colture fino ad arrivare allo sradicamento o il taglio degli alberi.

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