Puglia, aumentano i furti dei trattori e dei prodotti agricoli. La denuncia di CIA
Sicolo: “Occorre installare ‘occhi elettronici’ collegati alle strutture di controllo delle Forze di Polizia. In campagna le aziende agricole vengono derubate di tutto"
Furti di trattori, interi raccolti di olive trafugati, trasporti di prodotti agricoli scortati come se fossero portavalori: è un quadro fosco quello tratteggiato per l’agricoltura pugliese da CIA-Agricoltori Italiani. La divisione locale di CIA ha denunciato l’aumento vertiginoso di crimini ai danni del settore primario, proprio nel pieno della campagna olivicola. “Ciò che gli agricoltori, e i produttori olivicoli in particolare, stanno subendo in questo periodo è davvero inaccettabile per un Paese moderno, dove la sicurezza di chi produce, crea reddito e dà lavoro dovrebbe essere la normalità, siamo in uno stato di allerta e di ansia perenne”. È questo il commento lapidario di Gennaro Sicolo, presidente regionale di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani.
I furti che hanno travolto l’agricoltura in Puglia arrivano in seguito a anni già complicati, in cui si sono susseguiti senza soluzione di continuità crisi pandemica, siccità, nubifragi e rincari energetici che hanno travolto le finanze di numerose imprese locali. Episodi criminali che rischiano di minare un anno di grande ripresa: il 2023, infatti, si prospetta un’annata positiva dal punti di vista qualitativo dei prodotti agricoli. Proprio mentre si cerca di rilanciare un settore vitale, strategico e fondamentale anche dal punto di vista turistico per tutta la Puglia, con interessanti sviluppi e segnali di crescita per il turismo dell’olio, con gli imprenditori impegnati a sostenere un impegno rilevante anche dal punto di vista sociale e occupazionale per migliaia di famiglie.
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“L’agricoltura e gli agricoltori vanno protetti e tutelati”, aggiunge Sicolo. “Siamo un’industria a cielo aperto, la più importante della regione da tutti i punti di vista. Non è possibile arrendersi a questo stato di cose, non è accettabile assuefarsi a questo clima da far west, perché vorrebbe dire che lo Stato non è nelle condizioni di garantire un diritto fondamentale dei cittadini, quello di avere un livello di sicurezza personale, imprenditoriale e lavorativo adeguato, all’altezza di un grande Paese qual è l’Italia”.
“Gli olivicoltori fanno impresa. Lo fanno in modo moderno, con una pianificazione importante, investimenti rilevanti, impiego di mezzi e di personale. E allora è il arrivato il momento che lo Stato faccia sentire la propria presenza. CIA Agricoltori Italiani di Puglia ha elaborato proposte precise e attuabili. Crediamo sia possibile istituire una polizia rurale regionale che abbia competenze, ambiti e prerogative di intervento specifiche per contrastare più efficacemente l’azione della criminalità organizzata nelle campagne”.
“Abbiamo chiesto più volte l’istituzione di una polizia rurale regionale. Alla luce della recrudescenza dei fenomeni, torniamo a chiedere di utilizzare anche l’esercito per presidiare efficacemente il territorio”, ribadisce Gennaro Sicolo. “Occorre installare ‘occhi elettronici’ collegati alle strutture di controllo delle Forze di Polizia. In campagna le aziende agricole vengono derubate di tutto: attrezzi, interi impianti di irrigazione, perfino il concime e quanto gli agricoltori utilizzano per i trattamenti fitosanitari. In ogni caso, si tratta di materiale costoso, la cui sottrazione arreca danni davvero molto ingenti. In qualche caso, il personale delle società di vigilanza privata è stato minacciato dai criminali. Atti di intimidazione e di avvertimento mafioso spesso sono rappresentati dal danneggiamento doloso di piante e colture, con lo sradicamento o il taglio degli alberi. Da anni chiediamo una svolta sul piano della sicurezza, le aziende non ce la fanno più”, ha concluso Sicolo.