Che qualcosa non andasse nei campi di Garlasco (Pavia), nel distretto agricolo della Lomellina (tra Lombardia occidentale e Piemonte orientale, a forte vocazione risicola) lo avevano capito numerosi agricoltori: nonostante la gravissima carenza idrica causata dalla perdurante siccità e dalle temperature record, il livello dell’acqua presente all’interno dei canali di irrigazione era troppo basso, perfino per una situazione eccezionale come quella che l’Italia e l’Europa stanno vivendo in una delle estati più calde di sempre.

E poi la scoperta da parte del consorzio “Distretto autonomo di San Biagio” che gestiva l’irrigazione in quell’area in provincia di Pavia: un agricoltore di 52 anni, per tre giorni, in base all’accusa della denuncia di furto aggravato che gli è stata fatta, si sarebbe impossessato illegalmente dell’acqua destinata ad altri imprenditori agricoli della zona, deviandola nei suoi campi per irrigare le colture a discapito di quelle dei vicini. La mancanza d’acqua è stata segnalata ai carabinieri, che poi sono risaliti all’identità di colui che la stava sottraendo.

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Un episodio che testimonia, ancora una volta, la complicatissima situazione in cui versano le campagne lombarde (e del Nord Italia), in carenza idrica da mesi e con le rese delle colture praticamente abbattute, tanto da spingere numerosi operatori ad avviare con largo anticipo le operazioni di raccolta per salvare il salvabile, nonostante le colture non siano ancora giunte a piena maturazione.

Ma nonostante l’intensificarsi dei controlli da parte delle forze dell’ordine, quello di Garlasco, purtroppo, non è l’unico caso di questo tipo, ed è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno diffuso che, però, solo in rari casi ha portato a sporgere denuncia. Un altro caso eclatante nel pavese, in questo senso, è avvenuto a fine giugno: qui a sporgere denuncia nei confronti di un agricoltore 43enne era stato il ‘Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi’. L’accusa era di aver rubato l’acqua a un canale situato nei pressi dei campi del comune di Bereguardo, manomettendo e danneggiando i lucchetti delle paratie che regolano il flusso d’acqua per ben due volte, quindi anche dopo l’intervento del tecnico inviato dal consorzio per aggiustare i danni della prima manomissione.

L’allarme di Coldiretti

“Senza acqua nei campi è impossibile portare a termine i raccolti e garantire così la produzione di cibo”. È perentorio il commento di Coldiretti Pavia sulla situazione della siccità, destinata ad aggravarsi in vista dello stop alle erogazioni per l’agricoltura dai laghi lombardi. “Riconosciamo l’impegno di Regione Lombardia nel gestire una situazione estremamente difficile e complessa su più fronti – ha detto Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia -. Ma ora serve un ulteriore sforzo: facciamo appello a tutte le istituzioni interessate affinché si possa trovare una soluzione per evitare la perdita di quanto finora gli agricoltori sono riusciti a salvare nonostante la grave crisi idrica in atto, e scongiurare così ulteriori perdite nei raccolti”.

“Nonostante la corsa contro il tempo per cercare di salvare il salvabile – afferma Coldiretti Pavia – nelle campagne già oggi si stimano cali di circa un terzo per le produzioni di orzo, frumento e riso, mentre le perdite per i foraggi si avvicinano ormai al 50%, così come il calo stimato per le rese nei raccolti di mais”.

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