Padova, le grandinate distruggono vigneti e campi. In alcuni casi persi fino al 50% delle colture
Mentre in alcune zone continua a imperversare la siccità, altre sono scosse da violenti nubifragi. Il presidente di Confagricoltura Padova, Barbetta: “Un altro pesantissimo colpo alla produzione"
Un pendolo che oscilla tra la siccità e i nubifragi. No, non è un aforisma del filosofo ottocentesco Schopenhauer, ma l’esatta fotografia dell’Italia di quest’ultima settimana, dove il caldo record continua a imperversare su campi e città, interrotto localmente da eventi climatici estremi, con trombe d’aria (come successo a Cremona, dove numerosi alberi sono caduti paralizzando il traffico cittadino) e grandinate. Questo è il caso, per esempio di Padova, dove una violentissima grandinata ha flagellato tutta la provincia nella notte tra il 5 e il 6 luglio 2022, provocando seri danni alle colture locali, con gravi conseguenze economiche per gli agricoltori.
Sopraggiunta a pochi giorni dal violento temporale che ha causato danni da Teolo a Legnaro, la grandinata ha avuto serie ripercussioni sui Comuni di Maserà, Cartura, Due Carrare, Terrassa Padovana, Bovolenta, Casalserugo, Candiana e Correzzola. Confagricoltura ha stimato perdite significative, che in certi casi arrivano al 50%, ai seminativi, in particolare a mais, soia, girasole e bietole. Colpiti anche frutteti, orticole e vigne.
Confagricoltura Padova, il commento del presidente
“È un altro pesantissimo colpo alla produzione, già in grave difficoltà a causa della siccità e degli aumenti dei costi legati alla guerra in Ucraina – ha commentato Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova -. A causa del caldo anomalo e della penuria d’acqua abbiamo già portato perso dal 20 al 30% di frumento e si prevede il dimezzamento del raccolto di mais”.
“Anche la soia si sta seccando, così come le orticole”, ha poi proseguito. “Speravamo nella pioggia per risollevare le colture arse dal sole, invece è arrivata questa violenta grandinata, con chicchi grandi come noci, che ha dato il colpo di grazia a seminativi già in difficoltà come il mais e la soia. Nei prossimi giorni faremo la conta dei danni, ma già sappiamo che per alcune aziende agricole questa rischia di essere un’annata a reddito zero o quasi. Abbiamo molte zone dove da settimane non è possibile irrigare e stanno saltando anche i secondi raccolti, perché con le temperature così alte e la carenza d’acqua gli agricoltori rinunciano a seminare”.