PAC, ecco quali sono gli obblighi per poter accedere ai fondi per l’agricoltura
Il ministro Lollobrigida ha firmato il decreto con cui sono stati fissati i cosiddetti "obblighi di condizionalità" per poter accedere ai fondi comunitari
La PAC per il periodo 2023-2027 è ufficialmente entrata nel vivo: sono ben 35 i miliardi di euro stanziati dall’Unione Europea per il nostro paese nel prossimo quinquennio, tra pagamenti diretti, eco-schemi e nuove norme ambientali dedicate alla preservazione dei campi. E ora, in linea con i paletti fissati da Bruxelles per poter accedere agli stanziamenti della Politica Agricola Comune, il ministro Francesco Lollobrigida ha firmato il decreto sui cosiddetti “obblighi di condizionalità” per i beneficiari. Si tratta di una sorta di vademecum, molto rigoroso, che spazia dalle pratiche da utilizzare nel settore agricolo, dalla corretta gestione (e turnazione) dei campi alle norme da rispettare per gli allevamenti
Tra gli adempimenti obbligatori inseriti nel decreto ci sono infatti le norme per il mantenimento del terreno in buone condizioni agronomiche e ambientali, il benessere animale e i requisiti minimi per l’uso di fertilizzanti e prodotti sanitari. Se non rispettate, le nuove norme emanate dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf), possono, di fatto, escludere gli agricoltori inadempienti dall’accesso ai preziosissimi stanziamenti UE.
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“Con questo provvedimento chiediamo il rispetto di obblighi fondamentali, che vanno nella direzione della sostenibilità, del rispetto dell’ambiente e del benessere animale. La normativa nazionale fa così un passo in avanti, allineandosi a quelle nuove regole di condizionalità della Politica Agricola Comune 2023-2027 che abbiamo sostenuto e condiviso”, commenta il ministro Lollobrigida.
“I prodotti del Made in Italy – sottolinea il ministro – nascono dalla cura della terra e da persone che sanno interpretare i suoi frutti secondo le grandi tradizioni che ci arricchiscono da Nord a Sud. Un patrimonio inestimabile di biodiversità e di qualità che abbiamo il dovere, e l’onore, di tutelare e continuare a tramandare tracciando una prospettiva di sviluppo solida e sostenibile”.