Contoterzisti e prelati scendono in campo, o meglio ‘tra gli alberi’, per dare slancio alla valorizzazione del patrimonio boschivo ecclesiastico di Asti e di Tortona, in Piemonte. Un’accoppiata inusuale, unita però dalla stessa incrollabile fede per la natura e la gestione sostenibile (economicamente ma soprattutto socialmente) del patrimonio boschivo. Una tematica importante, per cui le due realtà stanno mettendo a punto il progetto Oxygen Map dedicato, per l’appunto, alla creazione di un protocollo di gestione virtuoso, che tenga conto delle esigenze della selvicoltura, in costante mutamento.

L’incontro tra i contoterzisti di Cai Agromec e le istituzioni ecclesiastiche si è tenuto nella Tenuta Basinetto di Asti, alla presenza di mons. Luigi Testore, presidente dell’Icsc (Istituto centrale per il sostentamento del clero), e del vescovo di Asti mons. Marco Prastaro. Durante l’incontro sono stati illustrati i punti chiave del progetto Oxygen Map ai vari enti ecclesiastici del territorio che sono stati coinvolti.

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Durante l’incontro, che ha visto anche il contributo della dott.ssa Irene Bongiovanni – presidente di Confcooperative Cultura, Turismo e Sport – che oltre a portare un saluto ha illustrato il coinvolgimento della propria struttura nel progetto, sono stati esposti dal dott. Marco Corgnati, funzionario del settore foreste della Regione Piemonte, i principi fondanti la normativa sulla gestione del patrimonio boschivo, l’opportunità della realizzazione di un piano boschivo, i crediti di carbonio e il supporto che il Psr, con la Misura 16, ha dato alla realizzazione di tutto questo progetto.

“Questa iniziativa – dichiara Don Claudio Berardi, presidente dell’Idsc (Istituto diocesano per il sostentamento del clero) di Asti – ci è stata suggerita dall’enciclica Laudato Si’, dove si sottolinea la fondamentale valenza dell’ambiente a beneficio dello spirito e della religiosità della persona”.

“Siamo diventati partner dell’Idsc nella realizzazione di questo progetto – ha commentato Gianluca Ravizza, direttore di Atima Asti e vicepresidente di Cai Agromec – in quanto crediamo fortemente che lo sviluppo economico delle nostre imprese e della nostra società debba passare indubbiamente per una sostenibilità sociale, inclusiva delle diversità e rispettosa dell’ambiente delle attività agricole e forestali. Gli agromeccanici sono pronti a mettere a disposizione attrezzatura innovativa e competenze tecniche per lo svolgimento di queste attività”. 

L’appuntamento è ora al 28 ottobre, alla Palazzina di Caccia di Stupinigi a Nichelino (Torino), per il convegno di presentazione pubblica del progetto.

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