450 milioni di euro. A tanto ammonta il giro d’affari dell’Agricoltura 4.0 in Italia nel 2019.

Questi i dati  riportati dall’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e dal Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia.

La ricerca, che ha censito oltre 415 soluzioni di agricoltura 4.0 offerte da 160 aziende in Italia, ha evidenziato:

  • un’accelerazione dell’adozione di progetti basati sulla blockchain
  • la crescita di data analytics e IoT
  • una sempre maggiore integrazione sia a livello di tecnologie sia tra gli attori delle filiere

Il trend dell’agricoltura 4.0 in Italia è in netta crescita

Nel 2017 gli investimenti nel complesso di tecnologie di ultima generazione utilizzate per migliorare le rese e la sostenibilità delle coltivazioni, l’efficienza della catena distributiva e la riduzione dei costi, arrivavano soltanto a 100 milioni di euro.

Anche l’incremento rispetto al 2018 è dell’ordine del 22 per cento.

A differenza di altri settori cronicamente lenti ad introdurre innovazioni rispetto ad altre nazioni, il mondo agricolo e agroindustriale italiano mostra una dinamica di crescita addirittura superiore a quella internazionale.

Nel 2019 abbiamo assistito ad una progressione dell’11 per cento rispetto al 2018.

Si parla di un business mondiale da 7,8 miliardi di dollari nel quale l’ltalia pesa dunque per il 5 per cento.

Osservatorio Smart Agrifood

«Appare sempre più evidente – spiega Filippo Renga, Direttore dell’Osservatorio Smart Agrifood che il digitale sta permettendo al mondo agricolo e agroindustriale di aumentare la propria competitività in tutte le attività agricole. Questo rappresenta un fattore chiave per proteggere e valorizzare il Made in Italy del food sui mercati internazionali. In questa situazione di emergenza legata al Coronavirus, il digitale sta aiutando tutto il settore del food a mitigare i rischi e ad aumentare la sicurezza, per gli operatori e per gestire in modo sempre più preciso tutte le risorse».

I settori nei quali il digitale sta lasciando maggiormente il segno sono principalmente quello ortofrutticolo, cerealicolo e vitivinicolo.

I fornitori di macchine e attrezzature agricole si confermano gli attori principali di questo mercato, generando l’86 per cento dell’offerta. Il restante 14 per cento è costituito da soluzioni che propongono sistemi digitali innovativi e servizi di consulenza tecnologica e di raccolta e analisi dei dati.

Il 39 % delle soluzioni offerte sul mercato riguardano sistemi di controllo di mezzi e attrezzature. Il 20 % sono software gestionali aziendali. Il 14 % macchinari connessi. Il 10 % sistemi di monitoraggio da remoto di coltivazioni e terreni, mentre il 9 % sistemi di mappatura.

In campo il digitale è primariamente legato a soluzioni di agricoltura di precisione, anche se sta crescendo la quota e il ruolo di soluzioni di smart farming che aiutano l’azienda agricola ad attivare forme di integrazione con soluzioni digitali di filiera.

Per quanto riguarda le imprese, dall’analisi emerge che:

  • il 66 % adotta software gestionali
  • il 40 % sistemi di mappatura di coltivazioni e terreni
  • il 39 % sistemi di monitoraggio e controllo delle macchine agricole.

Minore, nell’ordine del 5 %, la quota di aziende che effettua trattamenti in campo coi droni o utilizza robot.

In questo scenario è sempre più importante il ruolo delle start-up, soprattutto per quanto riguarda l’e-commerce.

A livello mondiale, il numero delle startup nate con l’obiettivo di portare innovazione su tutta la filiera agroalimentare arriva a 737 realtà con un giro d’affari 13,5 miliardi di dollari.

Nel corso del 2019 ha registrato una progressione record del 400 % rispetto all’anno precedente.

Il 70 per cento delle start-up opera appunto sul settore e-commerce e questa fetta già preponderante di imprese ha conquistato qualcosa come il 93 % degli investimenti, mentre al 20 % delle start-up più vicine al campo e alla produzione va solo il 5 % degli investimenti.

In questo caso, il lavoro si concretizza in soluzioni per:

  • l’analisi e l’integrazione dei dati
  • soluzioni Internet of Things
  • monitoraggio di terreni e sistemi di produzione
  • servizi di mappature basate su droni o satelliti
  • sostenibilità e tracciabilità

 

Osservatorio Smart Agrifood

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