Nonostante facesse parte della galassia Fiat dagli inizi degli anni Trenta, OM dal 1929 al 1951 produsse in modo totalmente indipendente e con successo limitato trattori con motore testacalda e a petrolio. Agli inizi degli anni 50 Fiat aveva in gamma solo il piccolo 25 e il potente 55 a cingoli. I costruttori stranieri proponevano modelli gommati da 30 a 40 cavalli e Landini il testacalda L 45.

Mezzi che rischiavano di intaccare la supremazia Fiat senza contare che l’imminente attuazione del ‘Piano Dodecennale per lo sviluppo dell’ agricoltura italiana’, chiamato per comodità ‘Legge Fanfani’, prevedeva importanti agevolazioni per l’acquisto di macchine e trattori e bisognava essere in grado di offrire una gamma completa.

OM 35/40R, un’icona della meccanizzazione agricola

Alla Fiat mancava proprio il trattore ‘medio’ d30/40 cavalli e i tecnici torinesi si misero al lavoro per realizzarlo e fu deciso di marchiarlo OM. Già dal 1950 i prototipi del futuro OM 35/40 R facevano prove in campagna e nel Centro Tecnico Fiat di Torino e il nuovo trattore fece la sua apparizione ufficiale alla Fiera di Verona del 1952.

Aveva un aspetto fiero e ‘maschio’ caratterizzato dall’austera griglia anteriore dove troneggiava il marchio OM e piacque subito. Il motore diesel 4 cilindri a iniezione diretta OM COD/40 da 3.770 cc era potente ma anche affidabile, e grazie all’iniezione diretta consumava poco e si metteva in moto a pulsante, una sciccheria per l’epoca.

L’OM 35/40R era potente e affidabile, a tal punto che alcuni esemplari lavorano ancora oggi

Quel propulsore da 37 cavalli cresceva di una spanna rispetto a quelli che equipaggiavano trattori similari e fu una delle armi letali del 35/40 R. I progettisti avevano previsto sin dall’inizio una versione a cingoli e per questo uscì con il comando a leva della frizione trasmissione. Disponeva del tipico innesto a scatto ‘a punto morto’ ma gli ultimi esemplari vennero dotati di un più convenzionale comando a pedale. Il raffinato cambio con ingranaggi elicoidali forniva 6 marce avanti e 2 retro con velocità da 2,1 a 13,2 km/h.

Anche a cingoli, in pianura e montagna. Le versioni cingolate del 35/40 erano due: una standard con larghezza di 1.470 mm e una chiamata ‘CL’ larga 1.750 mm studiata espressamente per la montagna. In quei tempi in Italia i trattori a cingoli erano molto richiesti e l’OM godette di un notevole successo totalizzando ben 3.576 esemplari prodotti e venduti dal 1952 al 1955.

Il trattore era dotato del bloccaggio del differenziale e di riduttori finali a cascata, disponeva di due pulegge (ventrale e posteriore) e di presa di forza e non mancava il sollevatore a posizione controllata. Il 35/40 R venne prodotto dal 1952 al 1955 in oltre seimila esemplari (più di un terzo destinati all’ estero) e dal 1956 venne sostituito dal più potente ma molto simile 45 R. Ebbe il merito di lanciare il marchio OM nel mondo dei trattori ed oggi è uno dei mezzi d’epoca tra i più ricercati e amati dai collezionisti.

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