Olanda, polizia spara sul trattore di un agricoltore. Si infiammano le proteste contro la riduzione delle emissioni
Le proteste, che divampano da giorni in tutta Olanda, sono state scatenate dalla misure governative sul taglio delle emissioni provocate da ossido di azoto e ammoniaca. Una mossa che andrebbe ad impattare su molte imprese agricole, mettendone a rischio la sopravvivenza
Diversi colpi di arma da fuoco sparati dalla polizia verso un mezzo agricolo, tafferugli tra dimostranti e forze dell’ordine, scaffali vuoti nei supermercati. É un bollettino di guerra quello che arriva dall’Olanda, da giorni infuocata dalle proteste degli agricoltori, scesi nelle piazze di tutta la nazione. Alla guida dei trattori e dei loro mezzi agricoli, stanno alzando la voce contro l’ultima proposta del Governo, guidato dal liberal-conservatore Mark Rutte, di ridurre drasticamente del 50% entro il 2030 le emissioni inquinanti generate dall’ossido di azoto e dall’ammoniaca, due dei prodotti più usati in assoluto nel mondo agricolo, come fertilizzanti e non solo.
Dopo giorni esasperanti, con i trattori incolonnati sulle principali strade del paese per paralizzare il traffico e bloccare i trasporti su gomma (impedendo quindi il normale rifornimento dei supermercati), nella notte tra il 5 e il 6 luglio 2022, ci è quasi scappata la tragedia. Nella regione della Frisia settentrionale, nel nord dell’Olanda, le forze dell’ordine si sono trovate costrette a sparare dei colpi di avvertimento verso un trattore che era pericolosamente uscito dalla colonna di mezzi agricoli, forse per tentare di caricare un posto di blocco, presidiato dagli agenti. Il mezzo è stato colpito in più punti dai proiettili ma per fortuna non ci sono stati feriti. Tuttavia, poiché sono stati sparati dei colpi d’arma da fuoco, la polizia ha già avviato un’indagine ufficiale per fare chiarezza sull’accaduto.
La proposta del Governo olandese per ridurre le emissioni, oltre ad essere stata avanzata senza aver raggiunto l’accordo preliminare tra le parti e i rappresentati delle federazioni e delle associazioni agricole locali (e quindi nel totale stupore degli agricoltori), potrebbe decretare il collasso di numerose imprese esistenti. In base alla norma, infatti, il Governo potrebbe infatti ridurre la quantità di bestiame ammesso e obbligare a svendere le aziende che inquinano oltre la soglia prestabilita. A chi, però, non è ancora chiaro. L’unica certezza è rappresentata dall’anno di tempo che l’esecutivo ha dato alle amministrazioni provinciali per adeguarsi alle nuove norme, e quindi stipulare piani adatti al territorio affinché il taglio delle emissioni entro il 2030 possa essere portato a termine.