Sulla griglia di partenza il progetto NOVIAGRI (New application Of Vegetation Indexes in AGRIculture), fortemente voluto e promosso dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, che ha all’attivo oltre 66 milioni di bottiglie e più di 11 mila ettari vitati, pari a circa il 30% della superficie a Doc e Docg del Piemonte. Il progetto NOVIAGRI porterà le risorse per la realizzazione di un prototipo meccanico di atomizzatore da impiegare in vigna. Una macchina che servirà a limitare la dispersione di prodotto fitosanitario in fase di trattamento dei vigneti, con un sofisticato sistema tecnologico che incontra ottimizzazione del lavoro e basso impatto ambientale.

NOVIAGRI, i finanziamenti della Regione Piemonte per una macchina automatica e funzionale

In concreto il progetto NOVIAGRI, finanziato interamente dalla Regione Piemonte, è finalizzato a realizzare una macchina irroratrice a gestione automatica della distribuzione. Cioè un macchinario che, attraverso sensori regolati da un sistema di visione e telecomunicazioni, potrà circoscrivere, gestire, orientare o interrompere i flussi e l’erogazione di prodotto fitosanitario sui filari e sulle foglie, limitandone al minimo la dispersione in terra o nell’aria e producendone un conseguente risparmio stimato attorno al 40%. Ma anche risparmio idrico, stimato attorno al 20%.

«Il ruolo del Consorzio in questo progetto è attivo e concreto – dichiara Filippo Mobrici, Presidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato – Siamo orgogliosi di essere gli apripista di un’iniziativa lungimirante e originale che contribuisce a sviluppare una grande innovazione per la viticoltura. In primo luogo per il suo carattere altamente sostenibile, poi perché apre uno spazio di riduzione dei costi e di risparmio. Abbiamo costruito, passo dopo passo, i passaggi per giungere a questo importante risultato; abbiamo indirizzato la ricerca e le sue applicazioni partendo dalla conoscenza del nostro territorio e del lavoro dei nostri viticoltori. Continueremo a essere presenti con attenzione e a seguire ogni momento della realizzazione del prototipo, fiduciosi che il progetto possa presto avere un respiro ancora maggiore e diventare una realtà fattuale e fruibile dalle aziende, nel segno della sostenibilità e del rispetto ambientale».

I particolari di un atomizzatore innovativo

A livello tecnico, infatti, la struttura della macchina sarà caratterizzata dalla separazione dei serbatoi. Questo consentirà di dividere acqua e prodotto fitosanitario, oggi miscelati assieme, determinando due implicazioni sostanziali: quella di conservare gli eventuali esuberi e quella di gestire lo smaltimento in maniera differenziata e meno impattante, considerata appunto la separazione degli elementi.

Il prototipo sarà inoltre integrato da una App per smartphone che fornirà informazioni per il settaggio e da un sistema di riconoscimento ottico per mezzo di immagini multispettrali ottenute con voli e droni aerei. Quest’ultimo aspetto consentirà a agricoltori e tecnici di individuare la posizione e il numero di piante infette presenti nel vigneto, permettendo così di rilevare prontamente problemi di flavescenza dorata, mal dell’esca o virosi.

L’output del sistema (DDS, Decision Support System) restituirà una mappa del vigneto compresa di indicazioni relative a due rilievi: dove si trovano le piante malate e da che cosa sono affette. Ciò consentirà infine di redigere un protocollo di lotta il più mirato possibile e finalizzato a limitare l’ulteriore diffusione della patologia.

«Ho accettato di partecipare a questo progetto, che giudico pionieristico e ambizioso, perché è una novità mondiale che coniuga concretezza, innovazione e creatività – spiega l’Ingegner Giancarlo Spezia, titolare dell’omonima azienda depositaria del marchio Tecnovict e incaricata di realizzare il prototipo – Il principio del progetto, che apre una nuova frontiera nella sostenibilità in viticoltura, è quello di realizzare una macchina che, invece di recuperare il prodotto fitosanitario, punta a evitarne direttamente la dispersione attraverso un sistema intelligente di visione, limitando in modo sostanziale l’impatto ambientale. I margini di diffusione per il futuro sono promettenti e non escludiamo che simili tecnologie possano avere una declinazione anche in altri settori dell’agricoltura».

Molti i partner coinvolti nell’elaborazione e nello sviluppo del progetto:

  • Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato
  • Regione Piemonte
  • Università degli Studi di Torino (Disafa, Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari)
  • Spezia srl (Pmi)
  • Azienda Agricola Barbero Enrico (Azienda Agricola)
  • Azienda Agricola Domanda di Domanda Eleonora (Azienda Agricola)
  • Azienda Agricola Ivaldi Dario di Ivaldi Andrea (Azienda agricola)
  • Azienda Agricola Laiolo Davide (Azienda agricola)
  • Azienda Agricola Quasso Marco (Azienda agricola)
  • Bersano Vigneti (Azienda agricola)
  • Cascina Rey di Monticone Monica (Azienda agricola)
  • Csp – Innovazione nelle Ict (Istituto di Ricerca)
  • Greensharp (Pmi)
  • Michele Chiarlo (Azienda agricola)
  • Novelli Simone (Azienda agricola)
  • P.a. Giacoppo Salvatore (Consulente agronomo)
  • Vassallo Delfino & P. (Pmi)

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